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Olimpio non affaticarti, taci; nudrisciti a bello agio... riposati... rifa' le forze... fra poche ore io verrò a levarti. Mai no, che non mi rinchiuderai più; adesso ho fame e sete di aria: mi pare avere sul petto la cattedrale di San Pietro. San Pietro! Ho io rammentato San Pietro?

Governato con buona economia, quel piccolo tenimento doveva fruttare a tutta la famiglia di che vivere con agio bastante; comechè Rocco ormai si considerasse come uno de' figliuoli della Teresa, e volesse spartir con loro quel ben di Dio che gli era toccato.

Francesco Cènci, compita ch'ebbe la sua diabolica invocazione, si era posto a sedere placidamente, e con mollette di argento si recava alla bocca alcuni pezzi di treggèa masticandoli a suo grandissimo agio. Quando alcuni dei convitati con gesti minaccevoli gli si strinsero attorno, egli, senza neanche sollevare il capo, chiamò: Olimpio!

Va' presto e compra robba a bastanza, ch'io torno a dietro e condurrò la vacca in stalla; farò restare alcune robbe a dietro, acciò, mentre il maestro torna, il toro abbia agio di godersela. CAPPIO. Via presto, ch'io avvisarò il padrone, e apparecchiaremo la taberna. LARDONE. Avèrti che se non mi si attende quanto mi si promette, scoprirò ogni cosa e porrò sottosopra il mondo.

Il biglietto fu recapitato e alle due Fabio si faceva annunziare alla principessa, la quale, per fargli dimenticare lo sgarbo della sera del pranzo e per confessarlo a suo agio, fu con lui cortesissima. Fabio promise l'appoggio del padre per il protetto della signora e con quella servilit

Il duca di Alba quando repugnava a chiedere perdono al Papa aveva torto; più arguto di lui Filippo pensò, che il perdono implorato dal vincitore al vinto insomma è giunta di strazio al danno; comecchè in ginocchioni egli rinfacciava al Papa le sue scomuniche ormai incapaci ad ardere non che altro i pagliai, ed averlo avuto nelle mani per istritolarlo a suo agio: proteggerebbe l'autorit

Ariberti, tutto pieno de' sopraccapi com'era, non ebbe agio di gustare l'arguzia. Ora, ripigliò il nostro eroe, egli sembra che la ragazza ci avesse un cugino, diventato tenero tutto ad un tratto della parentela, il quale ha trovato le lettere mie e gli hanno preso le furie. Un cugino! esclamò il Candioli. Fosse almeno un fratello! E come si chiama questo cugino? Donde viene? Che cosa fa?

Non trovavo agio in casa; l'angolo del salotto di Laura, nel quale ella ed io eravamo rimasti a chiacchierare, mi pareva assai più desiderabile che non l'intero mio appartamento.

E ciò gli lasciava pochissimo agio di occuparsi delle cose più serie, vale a dire di cercar l'impiego che gli era tanto necessario.

Il giovine non aveva agio di poter parlare alla ragazza, chè in casa del curatolo le donne non eran punto usciaiuole: e pensa e ripensa, non trovò altro che aprirsi con comare Santa, una vicina, intima della famiglia. Questa promise d'incaricarsi della faccenda. E difatti, alcuni giorni dopo, profittando d'un momento che restò sola con Serena, le disse che Peppe la voleva.