United States or Réunion ? Vote for the TOP Country of the Week !


PANURGO. Fate quel che vi piace: non so che farvi. Perdonatemi, ho da fare a casa. Deh, se posso trovar uomo che me lo facci conoscere, se non il farò pentire d'aver posto piede in Napoli, voglio essere sbranato in mille parti! ESSANDRO. Ancora che fusse in mezzo un essercito de nemici, farò tal scempio di lui che non vo' che lasci segno alcuno d'esser stato nel mondo.

Ettore non chiese oltre; io pensai d'aver fatto male a confidarmi con lui; egli non aveva capito quanto m'urgesse di conoscere il vero stato di Laura, dalle mie confidenze ipocrite e timorose.... Avrei voluto pregarlo di non partire con noi, di trattenersi a Milano finchè ogni pericolo fosse svanito per Laura: dieci volte in quel giorno mi avvicinai ad Ettore per parlare, e dieci volte ebbi paura delle conseguenze. Dovevo necessariamente confessargli quel ch'io sentiva nell'animo, ed era così grave la confessione da farmi pentire d'aver gi

Dopo i ventidue ho pensato invece che potevo ispirare un capriccio, anche una passione, ma che nessuno mi sposerebbe; e quand'anche uno potesse acciecarsi tanto, il giudizio de' suoi parenti e de' suoi amici, e, passata la prima ebbrezza, il suo stesso giudizio lo farebbero pentire in breve tempo.

E sia! disse il signor Morandi dando un sospirone di sollievo e alzandosi per nascondere la sua commozione; poi prese fra le mani la testolina bruna della figlia e la baciò dicendole: Dio t'aiuti e faccia che non t'abbia mai a pentire dell'incarico che ti sei preso! Poi chiamò gli altri figliuoli e disse loro accennando a Maria: Questa sar

Ed io saprò farvi amaramente pentire d'esservi presa di me un barbaro giuoco;.... d'aver tentato una volta ancora di farmi uccidere la duchessa.... Ah se donna Maria avesse potuto ritornare indietro!... Ma non era più tempo. Perdono i vostri brutali trasporti, disse, e.... Perdonate?.... Che d'uopo ho io del vostro perdono? Che feci alfine? Che faceste? Osate chiederlo?

ALBUMAZAR. Tu sei pazzo e presentuoso; e se non ti emendi, ti farò pentire della tua pazzia e prosunzione! PANDOLFO. Taci, bestia! quei vocabuli sono arabichi e turcheschi. CRICCA. Astrologo, di che ciera ti paro io?

Oh! ma se ne avranno a pentire! pensava egli, stringendo i pugni nel segreto delle sue tasche, mentre la signora Momina gli raccontava la sua gita in casa della Cisneri. E allora gli tornavano in mente le acerbe parole di Lorenzo Salvani nella chiesuola di San Nazaro, e sentiva odiarlo lui più fieramente, più profondamente, che non odiasse il suo vero avversario Aloise di Montalto.

Tocco la tazza dove beve il mio padrone, che è d'argento; non posso toccar te? NEPITA. Pensi che se lo sapessero i miei parenti, non te ne farebbono pentire? GRANCHIO. Tocca tu me, che i miei parenti non se ne curano. NEPITA. Tu sei ben un cattivo. GRANCHIO. Cattive son le vesti, ché, si mi vedesti nudo, ti parrei bellissimo. NARTICOFORO. Tu veramente deliri e patisci di lucidi intervalli.

Dal canto suo la madre, in quella prima lettera di Marco, dove anche le parole di perdono e d'amore erano tenute nei limiti del linguaggio abituale, per timore d'offenderla con un'allusione al suo errore, aveva trovata una freddezza, che non la faceva pentire di certo della sua confessione eroica, ma gliela faceva considerare mal compensata.

Dei due colombi potremo mettere nello spiedo il più grosso. E si assise nel mezzo dei convitati chiedendo da bere. Largamente fu provvisto. La gioia gli sfavillava negli occhi. Fu cantato un coro patriotico. Ma chi è un certo zio Neri? disse il Catone all'orecchio del signor Basilio dopochè il frastuono dei bicchieri ebbe un momento di tregua. Vorrei far pentire costui, ma non mancher