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Il giovane o non lo riconosceva o non voleva dirgli che lo riconosceva. Bene. Quali sono le prove che avete da confidarmi? Non solamente il Vérod non era più, come prima, sicuro di ; ma da accusatore pareva a un tratto essersi ridotto ad accusato, talmente si confuse a quell'interrogazione che pur doveva prevedere.

Ettore non chiese oltre; io pensai d'aver fatto male a confidarmi con lui; egli non aveva capito quanto m'urgesse di conoscere il vero stato di Laura, dalle mie confidenze ipocrite e timorose.... Avrei voluto pregarlo di non partire con noi, di trattenersi a Milano finchè ogni pericolo fosse svanito per Laura: dieci volte in quel giorno mi avvicinai ad Ettore per parlare, e dieci volte ebbi paura delle conseguenze. Dovevo necessariamente confessargli quel ch'io sentiva nell'animo, ed era così grave la confessione da farmi pentire d'aver gi

«Perchè.... infatti....» rispondeva frattanto Ermanno, cercando le parole, «perchè io non ho la forza, il coraggio necessario a parlare, a risolvermi, a credere in me stesso... ma perchè sento pure che se ogni speranza dovesse essermi tolta, io non so che cosa avverrebbe di me...» Un fosco lampo si era acceso nel suo sguardo, mentre egli si prendeva la fronte in una mano. «Mi perdoni, signora contessa!..» riprese dopo un istante, «mi perdoni se io non mi sono saputo frenare, se le ho parlato troppo di me... È che la mia esistenza è molto triste! che ho sofferto tanto! che non ho nessuno a cui confidarmi!..» Rosalia di Verdara aveva sentito passarsi un brivido di commozione per tutto il corpo, intanto che l'altro, con voce rotta, le diceva tutta la solitudine della sua vita, i suoi precoci dolori, le lotte del suo spirito ammalato, la sfiducia da cui si era sentito sempre più vincere, fino al desiderio di sparire, di rientrare nel nulla; e il raggio di speranza che era ad un tratto brillato, il nuovo soffio di vita che gli aveva allargato ad un tratto il petto oppresso, quando aveva cominciato a conoscere la signorina di Charmory. La commozione della contessa si faceva amaramente tenera; ella vedeva che quell'amore era necessario ad Ermanno come la luce, come l'aria, e che sarebbe stato ucciderlo il contrariarlo. Chi poteva dunque volere il suo male?.. Era il suo diritto di vivere, di esser felice dopo una miseria spirituale la cui esistenza ella non sospettava neppure, la cui rivelazione erale causa di un turbamento profondo. Tutta presa dalla piet

La di lui speranza non fu vana, giacchè potè entrare nella prigione col pretesto di portargli acqua. La prudenza però gl'impose di non confidare alla sentinella il vero motivo di quella visita, che fu molto breve. Emilia stette impaziente ad aspettarne il risultato; infine vide ricomparire il giovano con Annetta. «Il prigioniero, signorinadiss'egli, «non ha voluto confidarmi il suo nome.

Essa fu dunque uccisadisse Emilia tremante. Annetta mise un grido; essa ignorava la circostanza che ricordavasi la fanciulla, ed attribuiva la frase al delirio. Quand'ebbe chiaramente spiegato ciò che aveva voluto dirle, Emilia si rammentò il tentativo per rapirla, e domandò se l'autore del progetto era stato scoperto. L'altra le rispose di no, sebbene fosse facile indovinarlo, e disse che doveva a lei la sua liberazione. «È così, signora Emiliacontinuò Annetta; «io era decisa ad essere più accorta di Bernardino, il quale non aveva voluto confidarmi il suo segreto; ma io mi era piccata di scuoprirlo. Invigilava sulla terrazza; ed appena egli ebbe aperta la porta, uscii per cercar di seguirvi, persuasissima che non si progettava nulla di buono con tanto mistero. Assicuratami che non aveva chiusa la porta internamente, l'aprii, e vi tenni dietro da lontano, aiutata dal chiaror della fiaccola, fin sotto la vôlta della cappella. Io ebbi paura di andare avanti, avendo sentito raccontare cose strane di quel luogo, ma temeva parimenti ritornarmene sola; e mentre Bernardino attizzava la torcia, vinsi ogni timore, vi seguii fino al cortile, e quando saliste la scala, scivolai pian piano sotto il portone, ove intesi un calpestìo di cavalli al di fuori, e vari uomini che bestemmiavano contro Bernardino, perchè tardava a condurvi; ma col

In quel momento Maria gli apparì come l'angiolo salvatore, come la sola persona che potesse consigliarlo. Non sono malato, non ho bisogno di nessuno, mi occorre soltanto di confidarmi con lei, di dirle quello che mi accade. Io sono pronta ad ascoltarlo, diss'ella facendoselo sedere accanto, e le prometto che farò quanto star

Illuminato di tanto, tornai al § LI, onde sapere «perché nel piú bel secolo della romana letteratura la poesia teatrale non giugnesse a maggior perfezione». E qui confesso l'alta ammirazione che svegliò in me la logica semplice e chiara, e nondimeno profondamente intuitiva, con cui il chiarissimo Tiraboschi, sorretto da Orazio, ebbe la bontá di confidarmi che questo non fiorire della tragedia presso i romani proveniva dallo «strepito grande che facevasi nel teatro, sicché appena vi si potevano udire ed intendere i versi», ecc. ecc. «Garganum» ripeteva il suggeritore del Tiraboschi

È vero; rispose ella perplessa. Ma tu conosci Cia, la buona contadina. Ella mi ama; a lei posso confidarmi, ove sia necessario. Ella ti avvertir

Con tale determinazione io aspettava ansiosamente il suo ritorno, discutendo in me stesso i diversi progetti che si presentavano al mio spirito come i più opportuni alla prova fissata. Ma ogni piano incontrava insormontabili ostacoli. Impossibile parlarle, difficile farle pervenire uno scritto; e poi provavo un'insormontabile ripugnanza a confidarmi ai domestici, e a comprometterla.

Tu non puoi darmi consigli, ma potessi anche, ed io non te ne chiederei ora, perchè sono irremovibile. Ho solo voluto narrarti la cosa pel bisogno di confidarmi ad un amico, e di persuaderti che, almeno nello sciogliermi, ho messo il senno, la maturit