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Stelle senza numero avevano brillato nel cerchio della mia anima infinita; i peccati gloriosi erano stati miei, mia la bellezza d’ogni cosa fuggente, le ghirlande lievi che si colgon dai giardini terrestri, mia l’esclusione di tutti i cilici e mia, con lo splendore d’una gemma, la serena, dolce, inafferrabile vita che passa... Ora entravo nel buio dolore di Cristo.

«Perchè.... infatti....» rispondeva frattanto Ermanno, cercando le parole, «perchè io non ho la forza, il coraggio necessario a parlare, a risolvermi, a credere in me stesso... ma perchè sento pure che se ogni speranza dovesse essermi tolta, io non so che cosa avverrebbe di me...» Un fosco lampo si era acceso nel suo sguardo, mentre egli si prendeva la fronte in una mano. «Mi perdoni, signora contessa!..» riprese dopo un istante, «mi perdoni se io non mi sono saputo frenare, se le ho parlato troppo di me... È che la mia esistenza è molto triste! che ho sofferto tanto! che non ho nessuno a cui confidarmi!..» Rosalia di Verdara aveva sentito passarsi un brivido di commozione per tutto il corpo, intanto che l'altro, con voce rotta, le diceva tutta la solitudine della sua vita, i suoi precoci dolori, le lotte del suo spirito ammalato, la sfiducia da cui si era sentito sempre più vincere, fino al desiderio di sparire, di rientrare nel nulla; e il raggio di speranza che era ad un tratto brillato, il nuovo soffio di vita che gli aveva allargato ad un tratto il petto oppresso, quando aveva cominciato a conoscere la signorina di Charmory. La commozione della contessa si faceva amaramente tenera; ella vedeva che quell'amore era necessario ad Ermanno come la luce, come l'aria, e che sarebbe stato ucciderlo il contrariarlo. Chi poteva dunque volere il suo male?.. Era il suo diritto di vivere, di esser felice dopo una miseria spirituale la cui esistenza ella non sospettava neppure, la cui rivelazione erale causa di un turbamento profondo. Tutta presa dalla piet

La proposizione fu accettata di subito ed io che non ho mai brillato per la mia sveltezza e molto meno per le mie movenze ginnastiche, mi aggrappai alla catena di ferro e a forza di urti e di spinte arrivai ad andar ruzzoloni e facendo un gran tonfo sul cassero della tartana: riavuto appena dal colpo mi avvidi che ero molto al disotto del livello dei miei amici, saliti dietro di me; infatti caduto sopra un monte d'avena, per quanti sforzi facessi, non giungevo a capo di trarmi d'impaccio, chè ogni sforzo ad altro non era valevole che a farmi affondare di più.

Certo il mare, il mare turchino che alla spiaggia aveva il fruscio della seta, non aveva tremolato mai così vago, il sereno aveva brillato mai così vivido, l'aria aveva mai, così limpida, rivelati in tutta la loro smagliante freschezza i colori e le forme delle cose. Per tutto la vita, la gioia della vita si appalesava, zampillando diffusa, intensa, vittoriosa.

Erano brevi monologhi che Varedo borbottava per conto suo. Gustavo Aldini era fuori nell'andito, sollecitato dalla cameriera di sbarazzarla di certi importuni che pretendevano la mancia per uffici prestati durante i funerali; Bardelli seduto davanti al suo piatto vuoto, girava gli occhi intorno a guisa d'uomo che non sa se dorma o sia desto. Gli usci, tranne quello che dava nell'andito, erano spalancati, ed egli spingeva lo sguardo or a destra ed ora a sinistra nelle note stanze di dove non gli sarebbe più venuta incontro Bebè, dove non avrebbe più visto Diana. Addio, Bardelli gli aveva detto Diana quella mattina. Grazie di quello che ha fatto per noi... E che il Signore la ricompensi.... Pochi minuti dopo, mentre il corteo si moveva, egli aveva creduto scorgere per un istante il bianco viso di lei alla finestra, fra gl'interstizi di due cortine... E adesso ell'era partita per non tornare, come non tornava Bebè.... La bambina adorabile che lo aveva amato, la donna angelica che lo aveva assolto, le due dolci creature che avevano brillato, luci benefiche, nel grigio orizzonte della sua vita, s'erano dileguate per sempre. Ogni cosa qui parlava di loro, ogni cosa ricordava la loro presenza, ogni rumore evocava il suono dei loro passi, delle loro voci; ma esse non c'erano... Una sola persona pareva indifferente a tanta miseria, ed era il capo di quella famiglia distrutta... Ambizione e vanit

Il signor Antonino non aveva mai brillato per una fantasia vivace, e anche nei più belli anni della sua giovinezza, egli poteva dire di non aver provato le schiette gioie dell'immaginazione.

Ed in quali fresche montagne o belle spiagge d'Italia questi favoriti della fortuna non ebbero le loro ville! Di quali monumenti deve avere allora brillato questa spiaggia, a giudicare dai frammenti, che, quasi testimoni storici, sono da secoli e secoli gettati sulla spiaggia!

Disgraziato affresco! Egli sparì dopo aver brillato una settimana agli occhi della moltitudine stupefatta; sparì, come sparisce una donna leggiadra, dopo avere innamorato mezzo mondo della sua fiorente bellezza. Ma quantunque la fine dell'affresco di Spinello Spinelli fosse stata precoce, non gli era toccata la sorte delle belle donne che muoiono giovani, poichè s'era da un giorno all'altro imbruttito e ne avevano detto corna quegli stessi che più lo avevano lodato. Instabilit

Milano, Fratelli Treves, 1896. "L'arte, in tutte le sue forme, è un continuo ed instancabile divenire, ed è perciò che noi non mostreremo mai abbastanza tenerezza, mai abbastanza ammirazione pei novatori, sia per coloro che pagano con lunga serie di amarezze un tardivo raggio di gloria, sia per coloro che, pur passando da errore ad errore, preparano la via ai trionfatori del dimani, e che, nella loro immolazione ad un elevato ideale d'arte, il quale è brillato fulgido nella loro mente, ma che essi, ahimè! non sono riusciti ad incarnare, ci appaiono grotteschi, mentre pure sono i martiri dolorosi e ignoti dell'arte!¹."

Benchè nella sua perspicacia ell'avesse subito capito che Alberto era ormai legato da una promessa e non la consultava che per salvar le apparenze, ella non mostrò d'aversene a male, volle mettersi in contraddizione con le sue opinioni d'un tempo. Ma i suoi motivi erano affatto diversi. La missione della gioventù, la fede negli alti e severi propositi con cui Alberto sarebbe entrato alla Camera, l'orgoglio di essergli consigliera ed ispiratrice, tutto ciò insomma che le aveva brillato dinanzi agli occhi come un sogno di gloria e di poesia oggi la faceva sorridere come un'illusione infantile. Sentiva la vanit