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Come in te, tutto stralcia e tutto annienta. Cala il corvo a gracchiar su la rovina: Fuma la torcia spenta. Nulla dunque di noi, nulla più resta?... Io lancio a te l’angoscïoso grido Dell’anima in tempesta. Ma la terra non sa, Dio non risponde!... Ne l’infinito il gemito s’inghiotte Come sasso ne l’onde.

In questa la porta del carcere stridendo sopra i suoi cardini si aperse, ed al chiarore di una torcia furono visti entrare il sostituto dell'avvocato fiscale accompagnato da alcuni cursori, i quali con volto cupo, ma senza amarezza, come senza benevolenza, si accostarono al letto di Beatrice.

Le guide presero la torcia per iscuoprirne il sentiero. Il conte, Bianca e Santa-Fè restarono appiè della rupe, e gli uomini deliberarono in segreto, se, trovandone anche la strada, la prudenza, permetteva d'entrare in un edifizio che poteva anche essere un covo d'assassini.

Faceva oscuro assai, essendosi la torcia del beduino spenta, di più, la via era ingombra di rottami che rendevano malagevole il cammino, ma Abd-el-Kerim non si smarriva. Tastando le pareti, cadendo e rialzandosi, facendo il meno rumore che fosse possibile, giunse in brev'ora a una ventina di passi dall'uscita. S'arrestò vedendo un beduino fermo dinanzi, il quale, scorgendolo gridò: Ol

Confessa che la tua ribellïone non è che l’urlo della creatura debole, che mancò la sua ventura per non aver trovato il suo padrone. Confessa che tu vai con fiammeggiante torcia sanguigna contro leggi ed uomini, solo perchè la forza che ti domini tutta, ancor non t’assalse il cor tremante.

Ho capito, rispose l'Ambasciatore; non parliamone più. Tutti i nostri volti presero un leggero color verde. Finito il pranzo, l'Ambasciatore rimase a discorrere col Gran Vizir, e noi uscimmo dalla sala. Era buio e piovigginava. Nell'altra sala, in fondo al cortile, illuminata da una torcia, desinavano, seduti sul pavimento, il nostro caid, i suoi ufficiali e i segretari del Gran Vizir.

Si trasse prontamente da un lato e gli scagliò su un fianco un terribile pugno che il prigioniero cadde come morto. Addio, giovanotto, ripetè lo sceicco sogghignando. Lasciò cadere una manata di datteri, spense la torcia e se ne andò tranquillamente, sbarrando la porta dietro alle spalle.

L'ironia del tempo che parla da ogni cosa surta per mano d'uomo, sembra qui voler paragonare quel lungo cero dipinto all'altro rimasuglio di torcia che arde nel mezzo della cappella e che non ha più d'un palmo d'altezza. L'ironia diventa più bieca quando si sappia che uno è l'immagine intiera dell'altro.

Roberto si trovava in una stanza attigua al cortile, e sorvegliata da un secondino, stanza ove si custodivano varii attrezzi. Egli udì tutto. Uscì fuori, tenendo in mano una torcia accesa, si fece largo tra' compagni, gl'impiegati, e, in un attimo, si calò nel pozzo. Guardò bene verso il fondo: poi dette la torcia al soprintendente, dicendogli come dovea tenerla appoggiata all'orlo.

Appena egli fu uscito, Bianca udì camminare, e vide entrare Villefort con una torcia nella mano sinistra, e la spada insanguinata nella destra, che, tutto anelante, chiamava impazientemente la figlia. Al suono di questa voce ben nota essa volò nelle di lui braccia.