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Naturalmente, di quella relazione la Cecchina non ne sapeva nulla allora; ma il marito, che era un barocciaio e faceva continui trasporti di grano al mulino, aveva sposato quella giovinetta più per i soldi del babbo che per lei; tanto più che il babbo salumaio, aveva una cera da moribondo pel mal di fegato che soffriva, e non gli si sarebbero dati sei mesi di vita; i figli maschi se n'erano andati pel mondo, chi a Lecco, chi a Varese, ed uno fino a Milano; ed il barocciaio calcolava che, morto il vecchio, avrebbe fatto casa comune colla suocera, e sopratutto banco comune nella bottega.

E' il gran capo dei capi di tutti gli eserciti nostri, il primo cordon-bleu che cucina la guerra fra il sonoro tintinno delle gavette felici!... L'Austria è ben lungi dal dominare la costa, Ecco infatti trasporti traboccanti di cavalleria, i cui nitriti e le cui folli criniere sventolanti entusiasmano il mare!

Emilia non potè trattenere i suoi trasporti, quando, dal mezzo de' monti e de' boschi di abeti, scoprì in lontananza immense pianure, sparse di ville, di vigneti e di piantagioni d'ogni specie. Le onde maestose della Garonna scorrevano in quella ricca valle, e dalla sommit

Le sensazioni prodotte dagli stessi odori variano da individuo a individuo, ossia agli uni piace un odore, che disgusta un altro. Vi sono odori soavi e penetranti che svegliano in noi nobili sentimenti, altri che eccitano i trasporti amorosi come gli odori ambrosiaci o afrodisiaci.

E codesto perchè, malgrado tanta tempesta di giovanile amore che si agitava in me, io la corteggiavo evidentemente meno de' miei amici; e per una certa convinzione che avevo d'inspirare le stesse inquietudini, gli stessi trasporti che provavo, non assumevo nessun'aria sentimentale; ero sempre allegro, e questo mi faceva sembrare indifferente.

Si procuri di ottenere dalla Porta che il console di Damasco possa stare in Tripoli pel governo dei mercanti. 1545, 11 febbraio. Il console di Damasco trasporti la sua residenza in Tripoli di Sorìa. 1546, 17 luglio. Venendo a morte alcun suddito veneto, debbano i consoli far l'inventario delle robe sue.

Pareva che il padre l'avesse costretta a sposare il marchese per le sue ricchezze. Essa amava un altro signore, grandemente invaghito di lei. M'immaginai dunque che si affliggesse d'averlo perduto, ma però non me ne ha parlato mai. La mia padrona procurava di nascondere le sue lacrime al marito. Io la vedeva spesso dopo i suoi trasporti di dolore, prendere un'aria tranquilla quand'egli entrava.

In prigione non ha mai avuto rimpianti. Egli è sempre stato orgoglioso del suo passato. Non ha mai avuto che parole d'amore per la sua penna che l'ha mandato «tra i ferri anzichè adattarsi a mentire e adulare», come non ha avuto che trasporti per il suo Osservatore Cattolico «divenutogli più che mai prezioso, ora che gli ha procurato il carcere, e dato occasione di soffrire per la causa che difende e dimostrare che seriamente anche in faccia alla morte, la difende e la difender

Per fortuna però questa forma di ninfomania è rara, e coloro che ne sono colpiti o guariscono per mezzo di una rivoluzione nel temperamento loro, o muoiono fra le convulsioni della febbre erotica. Vi sono però diverse gradazioni di ninfomania, ma il pudore e la vergogna fanno che le donne affette nascondino i loro trasporti nell'ombra e nel mistero.

«Ma allora che cos'era il sentimento che mentre mi onora e mi venera, eccita in lui per me i trasporti più rivoluzionarii dell'amore prepotente ed intero? Mentiva in quell'ultimo periodo? O mentiva nel primo? M'ingannava l'uomo, o m'ingannava la lettera? «Ingannava la lettera. Così pensai dopo averne passata in attenta rassegna ogni frase, ogni parola.