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Aveva le mani bucate quel giovine; quella casa era bell'e ita; non era credibile quanti debiti avesse quel poco di buono a Palermo; una sera, nientemeno, aveva speso mille lire per una cena in un certo locale.... in un certo costume.... cosa da far nausea addirittura!

NARTICOFORO. Eamus, ch'io vo' concomitarti insino al luogo; bisogna escusarti poi: Ita mihi videre videbatur, mi parea un altro Gerasto, e mi parea che dicesse cosí, mi pensava cosí. Turpe est dicere: «Non putaram», perché una buona ferola fará le mie vendette.

REPETITORE. Aspettate, ch'io pichiarò di sorte che me farò intendere allo maestro. Toc, tac, tic. PRUDENZIO. Chi impulsa la porta? Olá! REPETITORE. Ego sum, sono io. PRUDENZIO. Sei forsi el nostro substituto del ludo litterario? REPETITORE. Domine, ita. RUFINO. De corpo a tutti doi! PRUDENZIO. Chi è colui ch'è in vostro consorzio? REPETITORE. L'è uno che vole...

SAMIA. A te può dirsi tutto. Vestita da omo, è ita a trovar Lidio. FESSENIO. Oh! Samia, che mi di' tu? SAMIA. Tu hai inteso. Io ho a stare coll'uscio serrato e aprire quando la viene. Vatti con Dio. FESSENIO servo solo.

La Dorotea ch'era ita a chiuder la porta dietro la fanciulla, si sentì paga abbastanza che la cosa fosse riuscita al suo verso; accese la lucernetta di studio del suo padrone, e posta che l'ebbe sullo scrittojo, senza far altre parole, calò per l'interna scaletta nella cucina, e si rimise tranquilla al suo passatempo di sgusciar semi di popone.

Il che assai bene pare ne dimostri Macrobio, nel primo libro De somnio Scipionis, cosí dicendo: «De diis autem, ut dixi, caeteris et de anima, non frustra se, nec ut oblectent, ad fabulosa convertunt, sed quia sciunt inimicam esse naturae apertam nudamque expositionem sui: quae, sicut vulgaribus hominum sensibus intellectum sui vario rerum tegmine operimentoque subtraxit, ita a prudentibus arcana sua voluit per fabulosa tractari.

L'omero suo, ch'era aguto e superbo, carcava un peccator con ambo l'anche, e quei tenea de' pie` ghermito 'l nerbo. Del nostro ponte disse: <<O Malebranche, ecco un de li anzian di Santa Zita! Mettetel sotto, ch'i' torno per anche a quella terra che n'e` ben fornita: ogn'uom v'e` barattier, fuor che Bonturo; del no, per li denar vi si fa ita>>.

L'omero suo, ch'era aguto e superbo, carcava un peccator con ambo l'anche, e quei tenea de' pie` ghermito 'l nerbo. Del nostro ponte disse: <<O Malebranche, ecco un de li anzian di Santa Zita! Mettetel sotto, ch'i' torno per anche a quella terra che n'e` ben fornita: ogn'uom v'e` barattier, fuor che Bonturo; del no, per li denar vi si fa ita>>.

Ora mastro Pasquale era superstizioso, e portava al suo collo quel ragionevole amore che ci hanno, si può dire, tutti i figli d'Adamo. Se me lo rompessi davvero? pensò il legnaiuolo. No, no, Pasquale; la donna che te l'ha fatto, l'è ita in gloria, e non potrebbe più fabbricartene uno nuovo.

Allora provo e piango un senso nuovo Come se navigassi in un gran mare.... Un non so che, mi scusi, che non trovo Nei libri che m'han fatto studiare. Fra quei piccini dalle mani ladre, Dai musi tinti e che non taccion mai, Vi son di quei che chiamano la madre Ita lontana, assai lontana, assai....