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Egli s'abbandonò allora al suo pensiero: "Ecco il Premio! Questa donna non sarebbe mai stata mia ed io l'ò voluta e l'ò avuta. Io esco dalla lotta per riposare la mia testa stanca sul seno di lei, e posso incidere sul mio scudo il motto: nec spe nec metu: perché non ò più nulla da sperare, e non ò da temere che dalla mia conscienza, ed essa tace e tacer

¹ Non computetur in diebus anni, nec numeretur in mensibus. ² Coluber in via, cerastes in semita mordens ungulas equi ut cadat ascensor ejus retro.

Quelle ragioni erano sembrate il nec plus ultra a Nicolino Ariberti, che aveva subito pensato di ribattezzarsi a suo modo. E chi vorr

Ergo infantillum villano tradidit uni, mox abiit tacitus nec post apparuit unquam. Nescitur, fateor, qui sit, verum alta gaiardi forcia si Baldi, si animi prudentia, si frons gentilesca alacris, si tandem forma notatur, non nisi fortis erat, prudens, gentilis et acer formosusque pater, licet huic sors aspra fuisset, namque bonum semper fructum bona parturit arbor.

Quare si hunc ordinem tibi narrare velim, vereor ne eum ab omni esse remotum ordine jure comperias. Materias vero singulorum operum, si sub examen revocavero, et ad instituendum in doctrinæ studiis hominem, et ad summum quod est in literis evehendum aptavero, ordinem fortasse illa ipsa inter se opera quempiam, nec forte omnino vulgarem videbuntur agnoscere.

Ma le pubblicherò in altro luogo piú proprio: bastandomi che qui resti chiaro quanto s'è ingannato Plinio, dicendo che l'oro «nec pondere aut facilitate materiae praelatum est caeteris metallis, cum cedat per utrumque plumbo». Onde io per me non so come, nel paragonarlo all'argento, si possa altro vantaggio ragionevolmente assegnar all'oro fuori dell'esenzione dalla rugine, a cui soggiace l'argento anco piú puro, vedendosi molte medaglie antiche d'argento che ne hanno sentito il dente; il che in quelle d'oro non s'osserva.

E noi leggiamo con lei la lettera dell'eccelso ed illustre Gian Aloise Fiesco: "A messer Bartholomeo Feisco nostro amato parente nec non viro excellentissimo.

Or odi: Iam geris humanos nec quidquam, perfide, vultus, iam cole cum nemorum stirpe, ferine, nemus, immemor accepti qui muneris infremis instar belluae, et in nostrani saevis, inique, fidem. Chiamavasi costui per nome Urbano; e male convenivagli veramente, ché mai il piú scortese il piú rozzo il piú aspro si puote vedere di lui fra quante ville di Padoa o Vicenza si trovano.

E «corta» dice, percioché agli uomini, li quali in istato d'innocenzia vivono, è il salire a questo monte leggerissimo, come il salmista ne mostra, dove dice: «Quis ascendet in montem Domini, aut quis stabit in loco sancto eius?». E rispondendo alla domanda, quello n'afferma che io dico, dicendo: «Innocens manibus et mundo corde, qui non accepit in vano animam suam, nec iuravit in dolo proximo suo»; ma a coloro diventa molto lunga, i quali ne' peccati miseramente vivono.

Ogni cosa veduta dal mio Roccello nella Italia de' suoi tempi è esattamente storica. Nec memor eris iniuriae civium tuorum.