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Stavami ne le fascie stretto e solo, come l'augelletto, il qual distende l'ale, ma non s'innalza e n'ha gran dolo. Chi su, chi giú quel tutto che s'intende da l'uom, se non a pieno, almen in parte, va, vien, traversa, corre, monta e scende. Ciascun mai d'Omonía non si diparte! cosí la cantatrice udi' chiamare, che i passi altrui col canto suo comparte.

117 Fa, giunto ne la patria, il primo volo a casa de l'astrologo, e gli chiede, se la sua donna fatto inganno e dolo, o pur servato gli abbia amore e fede. Il sito figurò colui del polo, ed a tutti i pianeti il luogo diede: poi rispose che quel ch'avea temuto, come predetto fu, gli era avvenuto; 118 che da doni grandissimi corrotta, data ad altri s'avea la donna in preda.

Sintesi suprema del romanzo, ch'è tutto un inno alla più grande liberazione dello spirito umano, ch'è tutto una requisitoria contro le basse voglie carnali che tengono l'uomo inchiodato alla terra, ch'è forse una delle più alte parole di speranza e di fede che siano state scritte, suprema parola di giovinezza, di fede, di audacia, illuminatrici della vita! E allora dove va a finire il dolo?

Due questioni, sostanzialmente, io vi propongo, signori del Tribunale. La prima: che è da ricercarsi in questo reato un dolo particolare; cioè che occorre dimostrare non solo la coscienza di esporre, di offrire, di distribuire, di vendere un oggetto osceno, ma occorre anche la volont

A l fin, essendo sotto l'altrui voglia, T olta mi fu la mia dolce Galanta: L o mio solaccio, il mio contento e spasso, A imè! da me fu radicato e svelto. R imasi d'alma privo, ma nel dolo V ivendo sempre tanto piansi ed arsi, A rsi d'amore, piansi di dolore, M orte chiamando ognor, che al fin privato I o fui de gli occhi e d'ogni sentimento.

AVV. SARFATTI. , è proprio così. Questo è il dolo, cioè questa è l'intenzione. Perchè quando voi parlate di fine e leggete le sentenze di Cassazione che parlano di fine, alle quali sentenze aderiamo, voi cadete nell'equivoco, del resto comune, di confondere l'intenzione col fine, mentre il fine è uno degli elementi dell'intenzione ma non è l'intenzione.

D'innumerabil figli dentro il stolo da lei fui ricondutto al bel giardino dove altrui vive lieto e senza dolo. Quivi sotto 'l pacifico domíno ed aurea stagione di Akakía, vissi gran tempo semplice bambino, fin ch'indi mosso poi, per lunga via, fui ricondutto a ritrovar Altèa e l'altra donna che 'n nostra balía commette ambe le strade e bona e rea. Innocentia. Veritas et Libertas.

I l dolo amar che piú sempre si acerba V ien d'alterigia molta e troppo orgoglio; S on bella, come vedi, e mi raccoglio T utta sovente in donna, ma soperba I nalzo lei cosí, che 'n questo scorno N e son rimasta, onde l'alta bontade A ma suppor l'orgoglio ad umiltade. «Fastus inest pulchris sequiturque superbia formam». OVID.

Necandi causa continuò Ezio, mentre Flora seguiva il manoscritto colla punta della penna venenum confecerit, dederit, vel vendiderit, vel habuerit; quive falsum testimonium dolo malo dixerit... quo... qui... tu hai ragione, questi son scorpioni, non parole, Non c'è voluto meno che la mia pazienza e il mio amore per la tua laurea, se ho potuto resistere sino alla fine.

Alba augurale del 15 ottobre. Partiamo dalla fattoria Barchessa. La nostra colonna di blindate e autocarri si ferma a Dolo. Locatelli calmo dorme in fondo dietro di me. Ghiandusso chiacchiera come una grondaia. Il vino e i liquori gli fanno male. Ha un piccolo viso raggomitolato, verdastro e gli occhi tristi. Piove.