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E, interpretando giustamente l'atto con cui la giovane accolse tali parole, soggiunse subito con islancio: .... E fece bene così, Loreta! Quel vecchio amico non poteva, anche condannandomi al più aspro de' dispiaceri, non offrirmi il modo di giudicare esattamente quale sia oggi la vostra posizione e la mia.

Quanta poesia! esclamò la principessa in tono aspro. Caro Onorati, lei ha un bel vestirmi da eroine le sue plebee, tanto non riuscir

Ho il mio frate ancor io. Non minia, pur troppo: parla il linguaggio aspro e nondimeno attraente che molti ascoltano tuttavia, che molti ascolteranno ancora dopo di noi, perchè tra forme mortali e transitorie reca sempre la nota della immortale verit

Quel s'appiglia al consiglio ed alla strada; e senza dietro mai volger la fronte, non cessa, che di vista se gli tolle, ben che molto aspro era a salir quel colle.

N on mi levai dal dosso mai la gonna, O nde l'immondi vermi di piú sorte M'erano sempre intorno vigilanti, E d un setoso manto folto ed aspro N on mai giú da le nude carne i' tolsi.

79 s'imagini che tal, poi che cadendo toccò la terra, il paladino fosse: con fiero sembiante aspro ed orrendo, da far tremar nel ciel Marte, si mosse. Di che smarrito il re frison, torcendo la briglia indietro, per fuggir voltosse; ma gli fu dietro Orlando con più fretta, che non esce da l'arco una saetta: 80 e quel che non avea potuto prima fare a cavallo, or far

Aminta fu più aspro e più schietto. Meglio tutti noi in carcere e la casa in rovina, se potevano trovarci in colpa per amor di patria; ma egli doveva mantener la sua fede. Anche Fiordispina seppe ogni cosa; ma non volle essere consolata. L'avevo immaginato; diss'ella. Il conte Gino è infelice, io gli ho perdonato. Non mi si dica più altro.

In così aspro campo, in contro a tante forze ebbe a combattere, e combattè tutta la vita. Memorando ardimento! come disse dell'Alfieri il Leopardi. Gli è strappato il frutto di otto anni di fatiche dalla confisca austriaca del suo podere di Treviso; da una citt

Ben venuta: tu sia donna disiata Non potevo veder: cosa più grata: Hor poi: che la mia sorte: m'ha concesso Modo: de uscir: de tanto aspro tormento I' la ringratio: e a te poi: che se' il messo Sopra ogn'altro: il tuo cor farò contento Donna qual s'io morisse: i' mi confesso E dico a te: tutto quel che al cor sento Questa: per cui mi trovo arso: e distrutto.

Vegna ver' noi la pace del tuo regno, che' noi ad essa non potem da noi, s'ella non vien, con tutto nostro ingegno. Come del suo voler li angeli tuoi fan sacrificio a te, cantando osanna, cosi` facciano li uomini de' suoi. Da` oggi a noi la cotidiana manna, sanza la qual per questo aspro diserto a retro va chi piu` di gir s'affanna.