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Qui dice la storia come di quei giorni Vincenzo Gonzaga duca di Mantova fosse morto senza eredi e Carlo di Nevers duca francese, suo prossimo parente, si credeva in diritto di succedergli nel Mantovano e nel Monferrato .

Finita la cerimonia, la folla degl'invitati muove per uscire e il professore Cencetti si lascia trascinare, estatico, dalla corrente. Presso la porta, un parente della sposa gli si avvicina e gli dice: È stanco, professore? Un pochino: e lei? Così, così. Ah, io non ce la fo! Via si faccia coraggio. Ma lei.... va sino al cimitero?

Nulla, cavaliere; io non avrei mai sospettato... Mio padre mi fece credere sempre ch'egli era rimasto orfano presto, e che i suoi genitori, nobili del Vicentino, non avevano più alcun parente. Ohimè! Allora voi non potete fornirmi prova alcuna.

Non replicò direttamente l'Illustrissimo a codesta non meno insolente risposta; ma, volto sempre verso la vedova: Voi conoscete, disse, degli originali, buona donna. È forse vostro fratello, cognato, parente?... Oh! signor mio, veda... cominciò la Teresa impacciata più che mai: è un amico nostro, un brav'uomo, un amico vecchio del mio povero marito. E se lei sapesse....

Ma non avrei potuto immaginare che ardissero venire a chiedere, per esempio, la vostra mano, così soli, senza la compagnia di un parente, d'un personaggio grave e ragguardevole, come vorrebbero le buone consuetudini. Eh, capisco, le consuetudini vorrebbero molte cose; replicò la signorina Adele, con aria tra il serio e il faceto.

Alza la voce nel buio; la conosceranno almeno i parenti: ho inteso dire che il peggior parente vale l'amico migliore.

Appena tornata a casa, la Carmela si rinchiuse nella sua camera, e pianse finchè ebbe lacrime negli occhi. Dovette fare uno sforzo per andare a tavola; ma aveva il viso stravolto, e non mangiò nulla. Se ci fosse stata una mamma, una parente in casa, si sarebbe avveduta che c'era un guaio. Ma la Carmela viveva sola col suo babbo, vedovo, il quale badava più agli affari che a lei.

Siete un bel matto; disse Gian Aloise, ridendo. La masticava male, per altro, e non rideva di cuore. Come avrebb'egli potuto, dopo quella intemerata del suo caro parente, la cui poca ambizione gli guastava in un punto i superbi disegni?

Eppure, la signora Celeste continuò e continua a chiamarsi Barbosio, poichè, passati appena quattro mesi, sposò il fratello di Pasquale, uomo fresco, robusto e piacevole. Al banchetto di nozze, uno del testimoni vide appeso al muro un ritratto di Pasquale, buon'anima, ch'egli non aveva conosciuto e chiese alla sposa: È di qualche suo parente, quel ritratto?

Fu nel 1569.... Un giovane, quello che fuggì con vostra sorella, veniva in casa di quella mia parente, le era stato raccomandato da un vecchio amico... Ebbene? Colui narrava di essere innamorato di una fanciulla di Venezia, nobile, ma senza fortuna, che era affidata ad una signora alquanto severa.