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Aggiornato: 31 maggio 2025
La riva e lo sbarco di Cadenabbia erano affollati. Le belle giornate, le prossime regate, il passaggio grande dei forestieri, che incominciavano a piovere dall'Engadina, rendevano la stagione sul lago molto promettente. C'è anche il professore disse il Bersi, mentre il battello si accostava al ponte. Che professore?
Un avviso del Gesuita valeva un ordine, e ben lo sapeva il comandante della flotta; quindi tutte le compagnie di sbarco di tutti i bastimenti, furono con ogni celerit
Ma ripigliaronsi in pochi dì le fatiche dell'arme, come vedeansi per lo stretto le nemiche navi a stuoli ritornar da Catona ai vari porti del regno. Era entrato il nove ottobre in Messina con ventidue galee catalane Giacomo Perez, natural figliuolo del re; e altre quindici delle disarmate in quel porto n'avea fatto allestir Piero tra gli stessi primi festeggiamenti. Accozzate in tutto cinquantadue navi da battaglia, diè dunque principio a travagliare il nimico, non ostante la disuguaglianza delle forze; ma pensava esser quello scoraggiato e discorde, i suoi in su la vittoria. Nè ascoltò chi sconsigliava quest'impresa; montò ei medesimo sulle navi catalane; arringò alle ciurme; nel nome di Dio le benedisse promettendo vittoria, e sbarcò. Il dì undici ottobre, tornando i Catalani dall'inseguire invano un primo stuolo angioino pe' mari di Scilla, avvistatone un altro più grosso verso Reggio, mettono insieme coi Messinesi l'armata; contro vento e corrente vogan robusti sopra gli avversari. A ciò salito in furore re Carlo, facea tutte escir le sue navi al numero di settantadue, ma nè bene in attrezzi, nè in uomini; donde sbigottite a quel difilarsi de' nostri sì destri e bramosi della zuffa, rifuggironsi a terra. Spintesi allor le catalane e siciliane navi fin sotto le fortezze, chiamano a battaglia i nimici; li aizzano con le ingiurie; sfidanli coi tiri delle saette; nè traendoli fuori con ciò, tornansi bravando a Messina. Tre dì appresso, salpati da Reggio quarantotto legni, perchè speravan che il vento ripingesse in porto l'armata di Sicilia, essa li investì con tanta virtù sua e scoraggimento degli avversari, che una schiera di quindici galee nostre, trovandosi innanti nella caccia, pur sola diè dentro, e ventidue ne prese tra di Principato, marsigliesi e pisane. Quando di Calabria videro ingaggiare l'inegual conflitto, ch'era presso il tramonto del dì, non tenendo dubbia la vittoria, con luminarie la festeggiarono; onde molta ansiet
Rugge il Reno, i giganti Pioppi fremon su i lidi, Mi corre il vento avanti, Mi cinge d'alti stridi. Il fulgido tesoro Nel sacro Reno immerso Pe' tuoi capelli d'oro Rapisco nel mio verso. Or buia piange l'onda I suoi perduti rai; A la tua testa, bionda Non si torran più mai. Dovevamo andare a Bingen, quella mattina, col vaporetto e quindi al Maüsethurm, e ci eravamo dato convegno allo sbarco.
Nessuno poteva disconvenire su tali apprezzamenti della situazione; e quanti sentirono i suoi propositi non potevano che approvarlo e lodarlo, non esitando anche di fargli comprendere, che il compimento di tale opera avrebbe potuto chiudere splendidamente la sua vita politica, ed acquistargli benemerenze maggiori di quelle che gli vennero dallo sbarco di Marsala.
Dal bordo della sua fregata, o vascello ove trovasi agglomerato con centinaia di compagni poco fortunati come lui, il marino vede sempre in terra un paradiso. Fatale fu ai nostri valorosi tale propensione marinaresca, e le compagnie di sbarco colla celerit
Senza tormentarsi più a lungo per una scusa, profittò dell'occasione, e affidando le signore agli amici partì con Orsino. Emilia, per la prima volta, lo vide andar via con rincrescimento, poichè considerava la di lui presenza come una protezione, senza saper bene ciò che avesse a temere. Egli sbarcò alla piazza San Marco, e correndo al casino, si perdè nella folla de' giuocatori.
Non lo sapevi? No. Uno scritturale della Capitaneria, al porto, m'accennò.... Non compresi, con l'ansia di arrivare in tempo. Siamo fortunati, Marco! Uno sbarco, le cannonate sul serio, l'occasione di cogliere una fronda d'alloro!... Pensa quanti navigano da tanti anni, stupidamente, senza che un raggio di gloria.... Ci credi alla gloria, tu?
La mattina istessa di quella partenza, Morano, all'ora convenuta, andò a casa Montoni per ricevere la sposa. Fu sorpreso non poco dal silenzio e dalla solitudine de' portici, pieni al solito di servitori; ma la sorpresa fece luogo immediatamente al colmo dello stupore ed alla rabbia, allorchè una vecchia aprì la porta, e disse che il suo padrone e tutta la famiglia erano partiti di buonissim'ora da Venezia per andare in terraferma. Non potendolo credere, sbarcò dalla gondola e corse nella sala ad informarsi più minutamente dalla vecchia, la quale persistè nella sua asserzione, e la solitudine del palazzo lo convinse della verit
Basta dare uno sguardo alla baia di Paola che, protetta dal promontorio, si offre all'ancoraggio, per comprendere quale avvenire essa potrebbe avere. E' l'unico luogo, nel promontorio, dove sia possibile l'approdo. Qui sbarcò Ulisse: Taciti a terra ci accostammo, entrammo, Non senza un Dio che ci guidasse, il cavo Porto e sul lido uscimmo...
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