United States or Venezuela ? Vote for the TOP Country of the Week !


Ma ripigliaronsi in pochi le fatiche dell'arme, come vedeansi per lo stretto le nemiche navi a stuoli ritornar da Catona ai vari porti del regno. Era entrato il nove ottobre in Messina con ventidue galee catalane Giacomo Perez, natural figliuolo del re; e altre quindici delle disarmate in quel porto n'avea fatto allestir Piero tra gli stessi primi festeggiamenti. Accozzate in tutto cinquantadue navi da battaglia, diè dunque principio a travagliare il nimico, non ostante la disuguaglianza delle forze; ma pensava esser quello scoraggiato e discorde, i suoi in su la vittoria. ascoltò chi sconsigliava quest'impresa; montò ei medesimo sulle navi catalane; arringò alle ciurme; nel nome di Dio le benedisse promettendo vittoria, e sbarcò. Il undici ottobre, tornando i Catalani dall'inseguire invano un primo stuolo angioino pe' mari di Scilla, avvistatone un altro più grosso verso Reggio, mettono insieme coi Messinesi l'armata; contro vento e corrente vogan robusti sopra gli avversari. A ciò salito in furore re Carlo, facea tutte escir le sue navi al numero di settantadue, ma bene in attrezzi, in uomini; donde sbigottite a quel difilarsi de' nostri destri e bramosi della zuffa, rifuggironsi a terra. Spintesi allor le catalane e siciliane navi fin sotto le fortezze, chiamano a battaglia i nimici; li aizzano con le ingiurie; sfidanli coi tiri delle saette; traendoli fuori con ciò, tornansi bravando a Messina. Tre appresso, salpati da Reggio quarantotto legni, perchè speravan che il vento ripingesse in porto l'armata di Sicilia, essa li investì con tanta virtù sua e scoraggimento degli avversari, che una schiera di quindici galee nostre, trovandosi innanti nella caccia, pur sola diè dentro, e ventidue ne prese tra di Principato, marsigliesi e pisane. Quando di Calabria videro ingaggiare l'inegual conflitto, ch'era presso il tramonto del , non tenendo dubbia la vittoria, con luminarie la festeggiarono; onde molta ansiet

Dove fu mestieri allestir subito l'armata contro una prima fazione del nimico; il quale ignorando che la controrivoluzione fosse stata spenta tosto con arte e fortuna, si mostrava ne' mari di Sicilia in questa stagione. Perchè venute a Napoli di maggio le venti galee provenzali, e tolti secoloro assai cavalieri del regno e Francesi, e sette legni da ottanta remi, a Nicotra s'erano avviate a trovare il principe. Il quale vedendo così rassicurati i mari da' corsali siciliani, e mercatanti di Terra di Lavoro e Principato ricominciare a navigarvi, e recar vittuaglie alle sue stanze; e sentendosi gi

Nel medesimo tempo re Carlo attendeva in Provenza ad accattar danari e allestir navi a questo nuovo assalto di Sicilia ; e al medesimo effetto il figliuolo, fatta dimora a Nicotra infino all'autunno del mille dugentottantatrè, e lasciato quivi con l'esercito il conte d'Artois, tornossi a Napoli, donde secondo i casi sopraccorreva qua e l

Non vi vantate, amico mio. Volevo dire piuttosto che vi c'imbrogliate parecchio. Ah , birichina? Ma ciò avviene perchè guardo voi; e allora, povero a me, smarrisco perfino il ricordo della tavola pitagorica. Vedete dunque.... diss'ella con aria di trionfo. Ragione di più per lasciarvi con messer Giovanni mio genero. Farò allestir la cena un po' prima, perchè egli avr