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Aggiornato: 24 maggio 2025


Qui si ha da fare: ognuno per , Dio per tutti... Oggi all'onorevole Doce torna conto di andare a sedere fra i consiglieri provinciali, e si rivolge a Federico Masiello per riuscire... Domani Federico Masiello si rivolge all'onorevole Doce per un favore, e l'onorevole Doce glielo fa, come cosa stabilita, convenuta.

Prese dunque di buona grazia il suo partito; promise ritornare pel pranzo; e dopo qualche tempo si recò al suo alloggio per dare gli ordini al servo. Il barone volle accompagnarlo, ed escirono insieme. Poco dopo, e per l'ora convenuta, ritornarono alla dimora di don Ottavio, il nipote del barone.

In data del 29 aprile 1859 il re Vittorio Emanuele diresse alle truppe un nobilissimo proclama, il quale fra le altre belle cose diceva: «..... L'annunzio che vi è annunzio di guerra; all'armi dunque o soldati... Io sarò il vostro duce. Altre volte ci siamo conosciuti con gran parte di voi nel fervore delle pugne; ed io, combattendo a fianco del magnanimo mio genitore, ammirai con orgoglio il vostro valore. Movete fidenti alla vittoria, e di novelli allori fregiate la vostra bandiera, quella bandiera che coi tre suoi colori e colla eletta gioventù, qui da ogni parte d'Italia convenuta e sotto a lei raccolta, vi addita che avete a compito vostro l'indipendenza d'Italia; questa giusta e santa impresa che sar

Ma quell'aria mi era divenuta antipatica, e da quel giorno non vi fu astruseria di logaritmi musicali che non mi esaltasse fino al delirio. «All'altra lezione il maestro portò un nuovo fiore. Le compagne trovarono modo di far uscire la direttrice, ed appena fummo soli il fiore mi venne offerto, come cosa convenuta.

La sera convenuta Antonietta si recò alla festa, accompagnata da Roberto e dall'abate Pildani. Aveva fatto un grande sforzo per lasciarsi abbigliare, per vincere un cupo presentimento, che l'angustiava. Pure arrivò alla festa, più bella, più seducente, più poetica che mai non fosse stata, nel suo pallore, nel soave languore che traspariva da tutta la vaghissima persona.

Se dobbiamo aggiustar fede alle testimonianze del processo che fu fatto dipoi per questa congiura, essa fallì principalmente per la scarsezza del numero. Molti a gridare dapprima; pochi ad operare nell'ora convenuta. Laonde, se nella parte alta della citt

«Gli strinsi la mano con effusione, e come cosa convenuta, egli venne con me; era contento di rivedermi, ed io ero felice d'averlo trovato. Gli dissi tutto, tutto il peso che avevo sul cuore. Ed egli mi narrò come mi avesse amata. Ed io pure gli narrai come allora l'avevo compreso. E fin che rimase nel mio cuore una piega da svolgere non cessai dalle confidenze.

Quando la grossa campana del Vaticano battè le due oltre la mezzanotte, la numerosa adunanza convenuta nel palazzo Chigi cominciò a disciogliersi. E la duchessa Elena si licenziò anch'essa, facendosi promettere dal Palavicino e dal Morone che il domani sarebbero andati a trovarla nel palazzo di Marc'Aurelio, dov'ella aveva fermato la dimora con tutta la sua corte.

La mattina istessa di quella partenza, Morano, all'ora convenuta, andò a casa Montoni per ricevere la sposa. Fu sorpreso non poco dal silenzio e dalla solitudine de' portici, pieni al solito di servitori; ma la sorpresa fece luogo immediatamente al colmo dello stupore ed alla rabbia, allorchè una vecchia aprì la porta, e disse che il suo padrone e tutta la famiglia erano partiti di buonissim'ora da Venezia per andare in terraferma. Non potendolo credere, sbarcò dalla gondola e corse nella sala ad informarsi più minutamente dalla vecchia, la quale persistè nella sua asserzione, e la solitudine del palazzo lo convinse della verit

Se molto la naturale cupidigia lo stimolava a quell'acquisto, non meno ve lo stimolarono le vivissime istanze della moglie Beatrice, la quale per far tesoro impegnò tutti i suoi gioielli; il che forma il più grande sagrifizio, che donna al mondo possa mai fare. Per quello che narrano le cronache del tempo, la cagione di questa caldezza di Beatrice fu che poco innanzi, essendo convenuta a Parigi insieme con le altre sorelle a celebrare nella corte del suo cognato la Pasqua di Natale, assistendo con esse loro il della Epifania alla festa dei Re, che i Monarchi di Francia usavano solennizzare nella Chiesa di San Dionigi, l'avevano fatta sedere un grado più basso, imperciocchè ella non portasse corona reale. Infinite, e forse non tutte da narrarsi, furono le arti adoperate da questa donna ambiziosa per chiamare alla sua fazione il fiore della Cavalleria francese. Erano in quei giorni due potentissimi eccitamenti a imprendere la guerra, la cortesia degli uomini d'arme, per la quale stimavano che richiesti di fare alcuna impresa per amore di dama non potessero senza biasimo ricusare, e lo spirito di religione. Ambedue questi vennero messi in opera, il primo da Beatrice, il secondo dai Legati del Papa, che andavano predicando per Francia la Crociata contro Manfredi, e promettevano la remissione dei peccati, e le stesse indulgenze che se fossero andati a combattere in Palestina. Per quelli poi che poco tenevano in conto le lusinghe della femmina, e le indulgenze della Chiesa (e questi narra le cronaca che fossero i più), l'avidit

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