Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 9 giugno 2025
Povera piccina, povero tesoro bello, non pianga! riprese Clarice, volgendosi a Loredana, la quale rimaneva nell'ombra, e liberata la mano dalle mani di Berto, andava singhiozzando col fazzoletto sulla bocca. Fa un triste viaggio fino a casa.
Tina! gridò la fanciulla e corse a buttarsele con la testa contro il ventre. Tina represse a stento un urlo di dolore chinandosi a baciarla sui capelli. Hai tardato, hai tardato, diceva la piccina tirandola per la gonnella: La mamma mi ha fatto il riso col latte, vieni a vedere. Tu che cosa mi hai portato? Niente. Cattiva! Il sole entrava per la finestra spalancata.
Tu proseguì sommesso Roberto hai una lettera del dottor Krag, una lettera che hai sempre serbata e che prova qui Roberto alzò un po' la voce che l'unica figliuola del marchese è morta, appena fu partorita, ed è morta insieme con sua madre.... Costui è l'uomo, Diana, che ti ha rubato piccina, mentre ti portavano a balia, mentre tuo padre era lontano e ignorava....
Spesso, quando dopo una lunga giornata di strapazzi, si addormentava, tu la svegliavi coi tuoi strilli: e lei, sempre paziente e amorosa, correva alla tua culla per racchetarti. Anch'io, da piccina, avrò adunque avuto la testa debole e molliccia come quella del mio fratellino? Come quella, figliuola mia. E com'è dura, ora! Chi sa quante volte avrò corso il pericolo di farmela in pezzi!
Non bisogna lasciarsi trascinare dalla smania di faro lo spiritoso a qualunque costo; vedi, per esempio, in questo tuo disegno tutti possono ridere al vedere quelle facce spaventate, quelle persone vestite in modo bizzarro, perchè sono persone immaginarie, e possono anche esser ridicole; ma hai avuto un bel camuffare la povera Pierina con quella cappa nera, hai potuto ben farla piccina, tutti quelli che ne conoscono la storia, rispetteranno quella veste, come si rispetta il cappotto del soldato crivellato di palle sul campo di battaglia, e più l'hai fatta piccina, più grande appare il suo eroismo.
La più pudibonda di tutte, sebbene la sua taverna ci avesse gli avventori più sboccati di tutti i dintorni, epperò la ci avesse dovuto riuscir manco tenera delle altre, era la Piccina, padrona dell'osteria degli Amici.
L'amica dell'artista riconosceva ad una ad una tutte le sue opere e le additava al marito, che le considerava da vicino per esaminarne la fattura, e poi se ne discostava per coglierne l'effetto totale. E questa statua di quando eri piccina? Eccola, signora: venga con me.
«Voi tutti, siete come le ruote che compongono una macchina: ognuna ha la propria parte per piccina che sia, ma se non è combinata assieme alle compagne, se non è messa al suo posto da un ingegnere intelligente, non è che un pezzo di metallo inutile, buono solo da mettere nei ferravecchi. «Il proprietario è l'ingegnere, e mettetevi bene in testa che voi nulla valete senza di lui.
Invece non ne fu nulla: quel signore tornò la sera dopo e non si lagnò dell'incontro: la piccina si sentiva trionfante, benchè non osasse dimostrarlo vedendo sotto l'allegria della mamma lo stesso sgomento di prima. Poi la mamma era troppo buona con lei. In quel tempo ella non si lagnava più di quei dolori: era rifiorita, aveva un sorriso dolce, che rallegrava la bambina.
Lo sguardo della piccina incantata passava dal calamaio a un fermacarte di cristallo, sotto il quale si vedeva la chiesa di San Pietro, col cupolone, la piazza e la gente in cammino, tutto colorato. Sedete fece a un tratto il vecchietto, dopo una rumorosa soffiata di naso pigliatevi, lì, una sedia, quella nell'angolo, brava, sedete pure.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca