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Aggiornato: 9 giugno 2025


Ah, meglio così; perchè, a dirvela qui entre nous deux, quella piccina non val proprio nulla. E poi c'è il suo re di danari, il cavaliere di Grugliasco, che ve la contenderebbe

Dopo pranzo, sparecchiata la mensa, la piccina vi danzava sopra sostenuta da sua madre, ed io passava un'ora senza accorgermi a farle il bau bau; e questo era il mio teatro. Altro che tragedie!... Mia moglie si compiaceva di farmi delle grate sorprese.

L'ometto dal farsettone nero leva il capo in alto e dice senza turbarsi: «, piccina mia! siamo noi; arrivati a piedi come due studenti; buon giorno, signorina Mariuccia.

La mamma era scoppiata a piangere e Tina aveva fatto altrettanto, correndo ad abbracciarla. Le due deboli creature strettamente allacciate confondevano le lagrime sotto lo sguardo vuoto della serva, che finì anch'essa col commuoversi. Pareva un giudice: anche la piccina lo sentiva, e con l'istinto seduttore della natura femminile lasciò la mamma per farle una carezza.

Ma forse pensò avrò inteso male. La troverò alzata, certamente! E sperò davvero che così fosse. Era la seconda volta soltanto, ch'egli vedeva e che entrava nella camera di una donna. Però la cameretta umile, piccina, dove sul casto lettino di ferro avea veduta distesa la morta, in quel punto non gli attraversò la mente: egli era troppo commosso e turbato.

Il viso della bambina s'era fatto rosso, e il suo labbro tremava. Scosse la testa. No, disse a bassa voce. Aldo si volse e si coprì la faccia colle mani. La piccina lo guardò un istante; poi si avvicinò in punta di piedi a sua madre, e le si annidò nel tenero braccio protettore. Indi i suoi ceruli occhi errarono verso il soffitto in cerca del pallone.

Hai ragione. Scegliamo la musica. E' anche più bello. E baciò con entusiasmo la faccia accesa di Valeria. Del resto, la piccina sa gi

Non c'è fuoco. Un vero peccato. Non si udiva più la piccina piangere. Ella l'ha calmata, sono due bimbe che s'intendono, disse con un sorriso la signora Veronica: non avete più sete, signora Adelaide? bevete: a che pro lasciare l'ultimo gocciolo nella bottiglia? Tanto domani ne comprerete ancora, non è vero? Domani certamente, ma e dopo? aggiunse smozzando la voce.

Anne-Marie! è la musica che ti fa piangere? chiese. La piccina la tenne stretta, e non rispose. Nancy la indusse con mille carezze a tornare nel letto; e la ricoprì e la baciò e la lasciò nel buio. La porta tra di loro rimase aperta. Nancy al suo tavolino udiva la melodia tenera della «Berceuse» di Grieg e il gaio staccato del «Minuetto» di Händel.

Per questa ragione, dopo aver disegnato sulle labbra un garbato sorriso, il signor Aurelio non esitò a parlare così: Proseguano pure le loro occupazioni, come se noi non ci fossimo: la piccina, come ben vedono, è ancora innocente; e, per conto mio, ciò che non fa male alla piccina, non mi disturba affatto.

Parola Del Giorno

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