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Un prete contemporaneamente cantava: Oggi viju introdutta certa usanza, Chi pari chi cci sia qualchi indecenza; In ogni casa, cui canta, cui danza, Va pri li pedi pedi l’Eccellenza. Li credituri e la povira panza Sunnu custritti a fari pinitenza⁴⁰⁴. ⁴⁰⁴ Melchiore, Poesie, p. 104. E non isfuggir

Eh! monello, gridò nuovamente quell'uomo, tu mi burli, pezzo di ladroncello, di vagabondo, di cantastorie; fino a che tua madre cantava, io ci credevo, ma ora che so esser moribonda, voglio esser pagato. Tigre! gli urlò la donna, abbi piet

La salute è la cosa più preziosa che vi sia al mondo, perchè indispensabile alla vita e la vita piace a tutti, compresi coloro, che fanno continue preci onde guadagnare il Paradiso, il quale non è, credesi, in questo mondo. Elisa cantava male, non aveva orecchio musicale, ma voleva canticchiare sempre, rovinando le orecchie del prossimo, in argomento più dilicato.

La donna che passa è l’amore; la donna senza storia, senza nome, senza il peso inevitabile de’ suoi mediocri peccati. Quelle che andarono via, scomparvero, travolte nella musica d’un treno. Quelle che a noi diede il mare, di notte, nel grande spazio, laggiù, sotto le stelle, quando cantava il maestrale...

Alzor, dice il romito, calpestava una veste della santa Madonna di Provenza, vestem chrysoclavam ex auro gemmisque confectam, habentem historiam Virginis cum facibus accensis mirifice comtam. Alzor giaceva trionfalmente sui cuscini palpitanti di otto o dieci ardentissime more: Alzor, al principio dell'orgia, s'era circondato di cento armati fedeli: aveva il carnefice al fianco, e pure a fianco un bardo ispirato della sua razza che cantava le vittorie di quel giorno e la somma protezione di Maometto: O felice, o potente, o caldo, o amato, o pasciuto, o protetto dal profeta, Alzor! Tu hai Dio, il denaro, la donna, la spada, la vittoria. Preghi coll'ardore del nostro sole adorato: getti le gioie e gli ori come il villano getta la semente: le donne si sdraiano su tuoi tappeti e muoiono di volutt

Un'Ode del Crocco scritta per la Nascita del Re di Roma e citata dal Cantù, cantava: Si scosse il Tebro, lo squallor depose Roma, rinata allo splendor dal soglio, Ed alla maest

Roteando cantava, e dicea: <<Quali son le mie note a te, che non le 'ntendi, tal e` il giudicio etterno a voi mortali>>. Poi si quetaro quei lucenti incendi de lo Spirito Santo ancor nel segno che fe' i Romani al mondo reverendi, esso ricomincio`: <<A questo regno non sali` mai chi non credette 'n Cristo, ne' pria ne' poi ch'el si chiavasse al legno.

Nicla, curvandosi un poco, lo baciò sulla bocca. Egli si svincolò dalla stretta e si guardò intorno. Amore mio, disse, è tardi! Si levò; e Nicla si levò pure con un atto di pigrizia. La luce andava mutandosi. Mentre Nicla cantava, l'oro, la porpora s'erano illanguiditi.

Aldo frattanto cantava, soave e sommesso, con la testa china in avanti e i foschi capelli spioventi sulla fronte. All'improvviso Nancy pensò quanto sarebbe meglio essere chiusa, al sicuro, in una grande stanza chiara, con molti libri e un calamaio; e sapere che fuori, tra lei e il mondo, tra lei e l'oscurit

Fatti dieci passi, un suono inaspettato mi ferì l'orecchio. Mi arrestai. Mi parve un suono di chitarra. Veniva da una tenda chiusa, che non avevo mai vista, posta fra la nostra e quella dell'ambasciatore, una trentina di passi fuori del cerchio dell'accampamento. Mi avvicinai e tesi l'orecchio. La chitarra accompagnava un filo di voce dolcissima che cantava una canzone araba piena di malinconia. Di chi era quella tenda misteriosa? Che ci fosse dentro una donna? Feci un giro intorno. La tenda era chiusa da ogni parte. Mi stesi in terra per guardare per disotto; chinandomi, tossii; il canto cessò. Quasi nello stesso punto una voce soave, vicinissima a me, domandò: Quien es? (Chi è?) All