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Aggiornato: 21 maggio 2025
Hai sognato, hai delirato, malvagia folle. E tu mi giurerai... Mortella. Lasciami! Lasciami! Sono a viso a viso, alito contro alito, come in una lotta selvaggia. Mortella si svincola. Ecco Bandino. Il fratello entra. Giana si scrolla e rovescia indietro il capo, con un piccolo riso convulso nei denti splendidi. Bandino. Che c’è? Che avete? Giana! Mortella! Che c’è? Mortella.
Era il soffio del ciclone che lo menava via, o l'attrazione magica dell'amore che l'incendiava del suo alito? D'altronde, tutto era stato preparato con squisita scienza: l'incontro, l'attitudine di Morella, il desiderio acuminato dell'emulazione, il dispetto spronato dal disdegno, la gelosia distillata prima dell'amore.
I parenti di Giusto non erano molto prossimi; il più vicino era fratello uterino di suo padre buon anima; lo zio Bortolo aveva fatto il macellaio per vent'anni e s'era messo a riposare dalla macellazione per negoziare i buoi, per il macello, s'intende, che quell'uomo di pasta antica non poteva separarsi, fin che avesse un alito di vita, dalla sua passione.
Sotto il gran cielo d'estate infeltrato di caldo, che va sbadigliando rapidi lampi coll'istantaneo fuoco de' suoi denti e il suo possente alito che spandesi bianco, la strada tristemente sguaìna i suoi riflessi!
«Dormi, dormi, e ti consolino i sogni, le immagini leggiadre delle feste a cui torni fidente e serena. Va, dove certo ti aspettano i sogni del tuo Percy; senti la stretta del suo braccio che poderoso ti sostiene, mentre i vostri piedi si aggirano in cadenza nel vortice della danza e il suo alito infuocato ti bacia i capegli.
Solo che siate un uomo da poter essere presentato in un geniale ritrovo, vi è dato sovente di respirare per due o tre ore quell'aria che un povero amante pagherebbe con dieci anni di vita, e mettere una mano profana intorno alla vita di quella donna, e bere, stiamo per dire, il suo alito, in un giro di waltzer o di mazurka.
La salveremo, è vero, Dario? Io la ristoro col mio alito, Dario! Non ci sar
Fabio Nannarelli (Poesie, Le Monnier, 1853 e 1856) è un poeta di ingegno non comune, cui arride certo un bell'avvenire; ha uno spirito nobile, appassionato del vero, che egli cerca nella poesia e nella vita, senza traccia di leggerezza e di frivolezza, come del resto tutta la giovane scuola poetica romana. Nannarelli conosce la letteratura tedesca, è un ammiratore di Schiller e di Lenau, sui quali ha scritto una monografia; ha in sè profondi elementi tedeschi, e la sua Musa ha un carattere strettamente germanico. La sua nota fondamentale è melanconica, grave e appassionata. V'è nella sua poesia un alito di morte, che sembra esser venuto a lui dalla Piramide di Caio Cestio, alla cui ombra dormon le ombre di Jung e di Schelley, grandi genî poetici riflessivi, così insoliti nella terra di Roma. L'insufficienza di una esistenza male ordinata, che i Romani sentono ogni giorno di più, più di un inglese o di un tedesco, spinge Nannarelli a cercare la solitudine e a sentire il culto del dolore, che in lui non è del tutto scevro di sentimentalismo. Sentendo l'abisso che separa l'aspirazione dalla realt
Nell'enfasi di quel discorso, il vecchio signore aveva attirata a sè la mano che stringeva, e guardava la Carmela negli occhi tanto davvicino, che il suo alito le sfiorava la bocca. Non era più vecchio. Era un uomo forte, appassionato e bello. Quelle parole entravano acute, pungenti nel cuore della Carmela, e le faceva sentire amaramente che, infatti, non era stata amata mai, che s'era illusa.
Come abbiamo detto, egli non fidava nella riuscita di quel tentativo, ma non poteva lasciare quel cuore che stava per spezzarsi, senza consolarlo almeno con un alito di speranza. Dalla casa di Monti l'avvocato passò in quella di Tognetti. Maria Tognetti era stata, come vedemmo, duramente respinta da monsignor Pagni nel giorno innanzi nelle sale della Sacra Consulta.
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