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Questi erano i suoi sogni, i sogni che non gli davano riposo, che accendevano in una fiamma tormentosa ed implacabile il suo spirito: erano i sogni che conturbano ogni anima sensibile che si affaccia alla vita. Chi non ha delirato come lui? Chi non ha spasimato come uomo in croce, nell'inappagato desiderio di gloria? Ora tutto è mutato.

Hai sognato, hai delirato, malvagia folle. E tu mi giurerai... Mortella. Lasciami! Lasciami! Sono a viso a viso, alito contro alito, come in una lotta selvaggia. Mortella si svincola. Ecco Bandino. Il fratello entra. Giana si scrolla e rovescia indietro il capo, con un piccolo riso convulso nei denti splendidi. Bandino. Che c’è? Che avete? Giana! Mortella! Che c’è? Mortella.

No. Io ho delirato fin qui, quando ho creduto che l'onore e la virtù avessero un prezzo presso gli uomini, quando ho pensato che la miseria poteva essere una sventura e non il bersaglio agli oltraggi. Io comincio a ragionare alla fine. Io frango il mio guscio di provincia. Io sputo sulle mie idee barocche di probit

Talvolta, madama. Perchè, ecco due anni, che non è scorsa un'ora della mia giornata, una sola delle mie notti, in cui io non mi abbia delirato di quell'assente. È dessa morta? mi dico. Ebbene, che mi si indichi la sua fossa, perchè io mi vada talvolta a piangervi e portarvi dei fiori. È dessa povera? io so lavorare; lavorerò per lei. È dessa colpevole? io le perdono di gran cuore le perdono. Arrossisce di me? ebbene, che me la si mostri soltanto, ed io andrò alla sua porta a vederla passare e benedirla di tutte le forze dell'anima mia. Mi

Non si sarebbe presentata alla Comunione?... Egli le aveva detto che se pensava ancora al suo amore, se ne sognava nella notte, non avrebbe potuto accostarsi alla mensa del Signore... Perchè dirle di quelle cose, lui che pensava sempre al suo amore, che ne sognava a occhi aperti?... Ah, perchè?... Per la speranza non confessata, ma conscia, ch'ella ritornasse a confessarsi la mattina, a dirgli che aveva pianto, sognato, delirato... come lui stesso!...

Lo sapeva egli, forse, se donna Beatrice Somma fosse morta o viva? La sua passione, soddisfatta, era durata assai poco: ella l'aveva veduta finire, con viso calmo in apparenza, ma forse straziata da questo ultimo errore che aveva commesso. Era partita donna Beatrice; sparita. Morta o viva? Aveva delirato per lei: per lei aveva desiderato la morte: ma non ne sapeva nulla.

Ha delirato? Scende gli altri gradini, sollecita, e s’appressa. La Salvestra. Non è che un’idea, signorina. La chiamano delirio. La Rondine. Sempre il padre? La Salvestra. Sempre. È un’idea che non l’ha lasciata mai. Anche prima di tornar qui, non faceva che rimuginarla. Io lo so. Non me ne scordo dei giorni neri che ci toccò passare quando la signora Costanza si rimaritò col signor Gherardo.

Se quella lettera non fu intesa allora a quel modo da una gente che delirava, non è colpa mia. Ma quei che dopo aver delirato e più volte cogli altri s'atteggiano oggi a critici puritani del mio passato, sono fanciulli davvero e non meritano ch'io mi dilunghi a confutare le loro accuse.

Comprese d'un tratto che in tutte le sere passate ella non aveva recitato che per questo Nino; che per lui, per lui solo, ella aveva singhiozzato e pianto, riso e delirato. E vedendolo ora davanti a lei, con la faccia tra le mani, chino il bel capo ricciuto, ella si sentì nel cuore quel palpito intermittente che riconosceva e paventava. Misericordia! sospirò. Ho paura che sia un'altra cotta!

Era una stanza piccola, bassa, informe, ma chiara. Il sole dardeggiava contro i vetrini impiombati della finestra e illuminava allegramente le malinconie del pittore. Un letto, un tavolo, due sedie e uno sgabello erano la mobilia. Armando era stato ammalato ed ora non lavorava più ed era povero. Però davanti allo sgabello stava un cavalletto. Vi era sopra una tela, ma coperta da uno strato di seta verde. Armando lo riponeva quando il cavaliere entrò. Verny fu dolorosamente stupito del suo aspetto. La malattia era stata forte ed egli aveva per molti giorni delirato, ripetendo allora ad ogni momento il nome della marchesa. Ora era guarito, ma i bei colori della salute non erano tornati sul suo viso; un gran mutamento era visibile in lui. Nel suo viso dimagrato spiccavano le orbite cinte d'un cerchio color di piombo; solo lo sguardo brillava. Naturalmente esile, stancato dagli studi, dalla povert