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Un giorno i coniugi Paglini stavano soli nel loro camerino. Bastiano lavorava al banchetto, e Maddalena in un canto rattoppava le sgualciture d'una sottana. Il volto della povera donna pallido più del consueto era di molto dimagrato; gli occhi rossi circondati da un'aureola turchiniccia dimostravano d'aver sparse molte lagrime.

Tina si volse a guardarlo, poi udendo un piccolo passo all'uscio si levò sentoni. Sei tu, Betta? Invece di rispondere, la fanciulla sporse dalla porta il capo ravvolto nel solito fazzolettone. Vieni, vieni. Ma Tina si strinse con atto freddoloso la camicia sul petto dimagrato, cercando di sorridere alla piccola visitatrice incerta sulla porta.

L'elegante Pannini era cambiato in guisa da non poterlo riconoscere più. Nel volto dimagrato e impallidito, nell'occhio irrequieto, affondato entro la livida occhiaia, nelle labbra scolorate, tremanti quasi di continuo, apparivano tutti i tormenti incessanti della sua anima corrosa dal rimorso. Del non aver saputo uccidersi dolevasi seco stesso come della maggiore sua sciagura.

Il suo paltò polveroso era stato buttato nell'angolo della cella dal momento che vi era entrato. L'avvocato Bortolo Federici, noto a molti come repubblicano, attirava l'attenzione di parecchi per il suo cappello Oberdan nero, sopra un «completo» caffè scuro. Zavattari era abbattuto, dimagrato, colle guance infossate e biancastre e con le mani che tremavano come se avesse avuto la febbre.

Un tifo famoso, fino alla terza settima; invece di andare all'altro mondo, come sembrava disposto a fare, Giusto aveva cominciato a guarire: in venti giorni eccolo ... in piedi, arzillo... dimagrato, ma appena appena.

Era una stanza piccola, bassa, informe, ma chiara. Il sole dardeggiava contro i vetrini impiombati della finestra e illuminava allegramente le malinconie del pittore. Un letto, un tavolo, due sedie e uno sgabello erano la mobilia. Armando era stato ammalato ed ora non lavorava più ed era povero. Però davanti allo sgabello stava un cavalletto. Vi era sopra una tela, ma coperta da uno strato di seta verde. Armando lo riponeva quando il cavaliere entrò. Verny fu dolorosamente stupito del suo aspetto. La malattia era stata forte ed egli aveva per molti giorni delirato, ripetendo allora ad ogni momento il nome della marchesa. Ora era guarito, ma i bei colori della salute non erano tornati sul suo viso; un gran mutamento era visibile in lui. Nel suo viso dimagrato spiccavano le orbite cinte d'un cerchio color di piombo; solo lo sguardo brillava. Naturalmente esile, stancato dagli studi, dalla povert

Il volto del giovine parve a Flora molto dimagrato. La barba bruna, che aveva dovuto lasciar crescere, faceva comparire ancor più pallida la tinta del suo viso, che nelle linee acute e corrette del profilo aveva un non so che di freddo e di marmoreo sotto la cornice nera d'un berretto d'astracan alla Russa, che gli copriva il capo e parte della lunga cicatrice.

Ti pare che egli sia dimagrato? Un poco sicuramente, e accusa gi

Ugo, ti aspettavo tanto! Ecco adunque, come racconta il vecchio di Malandaggio, uniti il cavaliero ardente e la promessa sposa di Oberto, un boscaiuolo e una montanara, Silverio e Maria. Ugo in due anni era cresciuto di corpo, dimagrato di volto, ma sempre contento, come marito, come padre, senza più gli ardentissimi tormenti pei deliri d'amante e di figlio.

Ah! , è vero; a te non s'era detto nulla perchè tu stessa eri stata ammalata; avevi la pleurite falsa. Dunque, cugino caro, ora vogliamo mettere un po' di carne attorno alle ossa, non è vero? perchè sei dimagrato un poco... ma poco veramente... e... scommetto che tu venivi in casa mia?