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Aggiornato: 2 maggio 2025


Ora, quando Io giacevo inferma della infermitá della negligenzia e di molta ignoranzia, e tu, soavissimo e dolcissimo medico, Dio etterno, m'hai data una soave, dolce e amara medicina, acciò che io guarisca e mi levi da la mia infermitá.

Le esalazioni di quei turiboli agivano potentemente sui sensi che io mi sentiva come preso da ebbrezza, poteva prestare attenzione al canto soavissimo di certi uccelli che non vedeva, ma che pensai dovessero essere rinchiusi in una gabbia sospesa nell'azzurro del soffitto.

"Che cosa ò letto io?" si chiese Paolo, giunto al primo asterisco dell'articolo. "Chi sa? Non mi ricordo una sola parola di questa colonna di stampa: si vede che dev'essere molto interessante per lasciare una così profonda impressione. D'altra parte io non so che cosa possa trovare in questi giornali d'attraente: perché mi sia messo a leggere." Lasciò cader su i ginocchi il Tempo e s'abbandonò tutto alla piena della sua esaltazione psichica, a quella vaga polifonia di pensieri e di sentimenti piacevoli che spontanea si sviluppava nel suo spirito. Si distinguevano infatti in essa, armonicamente combinati, due motivi assai dissimili; uno energico e descrittivo, all'inizio più imponente, come un allegro vivace volante per l'orchestra con ritmo giocondo e balzante, che esprimeva la gioja della vittoria; l'altro melodioso e soavissimo che lento si svolgeva sopra quell'allegro furoreggiante, e, da prima fievole e come lontano, s'avvicinava man mano e cresceva d'intensit

Ancora egli non potè parlare; ma, colpito dal soavissimo accento, si avanzò, e standosene muto, la sua faccia si coperse di intensa mestizia e tenne risolutamente fissi gli sguardi al suolo, che un brivido corse nei due cuori. Morta? esclamò il prete. Il giovine tacque ancora.

Venne l'ora finalmente in cui le sale si vuotarono ed ella, appena le fu permesso di accomiatarsi da' suoi invitati, impaziente s'affrettò dove il servo aveale detto trovarsi il Palavicino. Piena d'un insolito esaltamento, ripetendo a mezza voce una soave cantilena, quella che più di tutte poco prima aveva eccitati gli applausi generali, passando a volo di sala in sala con una leggerezza quasi infantile se ne venne nel gabinetto. Ma vedendo il suo Manfredo seduto e colla testa china sul dossale della sedia, si fermò di tratto, e se ne stette in sulla punta de' piedi, al limitare; avea la posa elegante e svelta e lieve della gazzella. Al suo comparire, il soavissimo odore dell'acqua nanfa tramandato dalle sue vesti si sparse per tutto. Non potea darsi volutt

Fumava, l'aspettata, la sospirata, e mandava un soavissimo odore di lardo. I soldati si rizzarono in piedi, fiutando il vento, come le cavalle di Omero. Ahimè! Quella zuppa doveva finir male. I quattro soldati di cucina che la portavano, ebbero a passare in una larga radura, donde la videro gli artiglieri austriaci dai bastioni.

Al tramonto, nell'ora in cui la campanella, sotto il tettuccio di lavagna, suona verso la valle, suona melanconica e credente, come una novizza in cantoria, se un biondo raggio di sole, entrando per la portella aperta, giungesse a baciare il sorriso della tua statuina, o chiesa del marinaio, se un soffio d'aria fremente dalla marina traesse un lamento da una canna dell'organo soavissimo, se la canzone del pescatore venisse a morire tra i fiori dell'altare candido, o Virgo, in queil'ora in cui anch'io mi sento buono e confidente, vorrei sedere su i tuoi gradini e sorridere alla bianca melanconia, e sorridere coll'ultimo sorriso....

Così avviluppata, quella creatura vaga, flessuosa, sottile, era tutta una seduzione, perchè era tutta un mistero: dai capelli che le scendevano sulla fronte come una frangettina di ricciolini, e dei quali si sentiva penetrante, soavissimo il profumo, fino al piccolo piede che compariva e spariva leggiadramente, chiuso serrato nelle ghette di lino. Sa?... Temevo quasi di riuscirle importuna.

Lo splendore dello sguardo, il vermiglio delle labbra, l'ebano delle chiome, rivelavano la donna sotto la effige dell'angelo. Che cercate, o fratello, nella casa di benedizione? chiese la donna all'Albani con soavissimo accento. Io cerco rispose il giovane con voce commossa. io cerco il predicatore dell'evangelo, che fra i ministri porta il nome di fratello consolatore.

si creda che in noi sia avversione agli argomenti malinconici, alle occasioni di piangere. , vogliamo tremare e lagrimare e gemere, perché tra i tanti diletti poetici sappiamo anche noi che è soavissimo quello della malinconia e del pianto. Ma le lagrime non sono mai figlie dell'orrore e del ribrezzo. Vogliamo anche noi essere percossi dal terrore.

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