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L’oratorio fu pronto per il giorno del primo ufficio. La cerimonia ebbe principio dopo il vespro. Una suora salì su l’organo. Subitamente dalle canne armoniche il fremito della passione si propagò in tutte le cose; tutte le fronti s’inclinarono; i turiboli diedero fumi di belgiuino; le fiammelle dei ceri palpitarono tra corone di fiori. Poi sorsero i cantici, le litanie piene di appellazioni simboliche e di supplichevole tenerezza. Come le voci salivano con forza crescente, Anna nell’immenso impeto del fervore gridò. Colpita dal prodigio, cadde supina; agitò le braccia, volle rialzarsi. Le litanie s’interruppero. Delle suore, alcune, quasi atterrite, erano rimaste un istante nell’immobilit

L'organista, stanco di aspettare, intonò il solito pezzo della Gazza ladra, con grande rinforzo di pedali, e la voce fessa del vecchio istrumento empì la navata. La messa uscì. Uscirono i turiferari squassando i turiboli accesi.

La grave melodia faceva risonar l'oratorio; i turiboli appesi, allo scoppio delle forti note, oscillavano, come per accompagnarle colle loro danze. Così, sempre cantando, Elisenda aveva messo in dito ad Estebano un anello d'onice, e, sempre cantando, Estebano s'era levato e avea steso il pugno nell'ombra dietro l'altare e l'avea ritratto armato da una immensa spada.

Come sacri turiboli d’incenso Olezzan gli orti ove il tuo canto va, O sconosciuta sotto il cielo immenso, O cor che parli ne l’oscurit

Per vero dire il tintinnio dei turiboli e dei campanelli, il canto di una infinit

Agli otto angoli della cappella pendono o giacciono stole, turiboli, spade, morioni, flabelli, palii, clamidi, rosarii, farraginosamente accumulati. Su tre ampli cuscini, disposti rasente l'orlo del più alto gradino della mensa regia, riposano due corone e una mitria. Pochi passi bastano a misurar l'oratorio. Tutto il genio spagnuolo è compendiato in quelle pareti e in quelle spoglie pompose.

Le esalazioni di quei turiboli agivano potentemente sui sensi che io mi sentiva come preso da ebbrezza, poteva prestare attenzione al canto soavissimo di certi uccelli che non vedeva, ma che pensai dovessero essere rinchiusi in una gabbia sospesa nell'azzurro del soffitto.

I poveri, che vi stazionavano spesso, sapevano chiedere con la voce e col gesto, e la loro voce piangeva e il gesto fermava la gente come un ostacolo pietoso: ella invece non sapeva che guardare, bruciando nella fiamma degli occhi tutte le preghiere, come nel momento dell'elevazione i chierici gittano nuovi grani d'incenso nei turiboli per sollevarne una nuvola bianca ondeggiante sull'altare. La sua piccola mano, aperta in quella muta invocazione, tremava gi