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Quel mattino di maggio aveva cento mani leggiere e fresche per accarezzarla sulla fronte, sulle guancie, sugli occhi stanchi dalla veglia; i passeri le davano il buon giorno in coro, e le rondini inquiete le passavano rasente fino quasi a toccarla colle ali, mandando un grido di saluto, in cui entrava un po' di paura.

Se usciva di casa, camminava timido, rasente la muraglia, raccolto nella breve sua cappa, il viso affilato, pallido ma dolce, le labbra smorte e sottili, la testa inchina: avresti detto che volesse fuggir frammezzo alla gente; e sovente faceva sorridere il passeggiero.

Il racconto finiva sempre con queste parole: «A una diecina di passi dal cappello, proprio rasente all'acqua, e mezzo affondato nella fanghiglia, abbiamo trovato... indovinate che cosa?... lo schioppo di Bobi... Nessuno ha più dubitato... Era chiaro che Bobi, forse dopo che il vento gli aveva portato via il cappello, volendolo ricercare, cacciandosi nel buio per esplorare... aveva inciampato, ed era cascato all'improvviso nel fiume... Aveva cercato di salvarsi disperatamente... e da lui veniva il grido di aiuto, aiuto! che avevo udito. Povero Bobi! e sino ad ora non si è avuta notizia del ritrovamento del cadavere!... Gi

Feci come il cane, che non passa più rasente alle botteghe dove fu bastonato. Non amasti più? Amai , ma leggermente, pochin pochino, ad oncie, a scrupoli, come il greco Arc

Rosina era seduta al suo solito luogo, coi suoi soliti panni d'intorno, occupata al suo solito lavoro; ma solo a vedere il modo brusco e violento con cui ella tirava i punti, s'indovinava il temporale che c'era in quell'anima. I bambini, la cui turbolenza era stata frenata da qualche cosa di più grave che un ammonimento, stavano aggruppati in un angolo rasente il muro, e facevan greppo in silenzio, guardando di sottecchi non senza timoroso sospetto la mano della mamma che andava e veniva nella sua opera con vivacit

Il sole tramontò quella sera sotto un padiglione immenso di nuvole color d'oro e di bragia, e lanciando rasente la pianura i suoi ultimi raggi sanguigni, calò dietro la linea diritta dell'orizzonte come un enorme disco rovente che si sprofondasse nelle viscere della terra. E la notte fece freddo!

Che Dio ci perdoni, Paolina! è un orrore andar rasente a un abisso e non aver paura di cadere. Basta! basta! mai più. Guardami. Tu?... tu mancar di fede in me?... impossibile. Impossibile! ripetè Paolina, che, senza sapere in qual modo, dimenticava in quel punto i suoi tormenti di gelosia. Io sospettarti maligna, volgare? impossibile.

Il giorno stabilito, mentre ebbro di amore faceva sferzare i cavalli che lo portavano al convegno, tutt'a un tratto il suo cocchiere svevo con gioia improvvisa agitò in aria il cappello e gridò, in francese, s'intende: Vive Napoléon! Rasente, in vettura, era passato un giovine cadetto wurtemberghese, dalla fisonomia napoleonica: uno dei figli di Gerolamo.

Il dottor Collini se ne andò per la via dei Giustiniani: voltò a destra verso la piazza di San Lorenzo, scese per Scurreria e Campetto, donde risalì per un labirinto di vicoletti fino alle Strade Nuove, e proprio rasente ad un gran palazzo, nel cui portone entrò con la spigliata franchezza di un uomo, il quale avesse fatta quella strada centinaia di volte.

Oh, che cattiveria, che cattiveria, che cattiveria disse ridendo e venendomi sempre più vicino, quasi rasente tormentare col greco e con tutti quei libracci un povero bambino! e così dicendo crollava la testa, e si appressava di più. Povero bamboccione disse d'un tratto, e mi prese con le due mani adunche per i capelli ed accostò il mio volto alle sue grosse labbra. Io impallidii.