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Egli cosí esclamò; e lieto fe' scoppiar la palma sull'anca; e toltosi di testa il cappello, l'agitò su per l'aria. Mal si accorda il suono della tua cornetta alla squilla festiva ed a' cantici del coro, disse con placido animo il cavaliero a destra. Torna, torna in dietro: la tua caccia è mal augurata quest'oggi. Cedi al consiglio dell'angelo buono, e non ti lasciar traviare dal cattivo.

«No, siatelo in vita: tu l'hai salvata, ella è cosa tua. Bada a quello che fai prima di accettarladisse Manfredi sorridendo; «bada, è dono funesto quello che ti faccio.» «Tra le braccia di Yole cantici celesti mi parranno anche le strida dei dannati

A che cosa credeva De Nittis? Dove era Dio? Cristo era Dio? Ditemelo voi, maestro! esclamò un giorno che erano soli in quel gabinetto, leggendo l'Imitazione di Cristo. T'affanneresti così se io potessi dirtelo? Questo libro è l'amore divino, il Cantico dei Cantici è l'amore umano. Perchè due amori? Bisogna amare per saperlo.

E rivide la vergine ventenne con la fronte segnata dal destino sfiorar diritta il ripido cammino, baldo aquilotto da le ferme penne. La nuda stanza fulgida di larve rivide, e il letto da le insonnie piene di cantici irrompenti; ed il sangue gittato da le vene robuste, il sangue di veder le parve, ne la febbre de l’arte su gli ardenti ritmi a fiotti, a torrenti gittato

Tra le armonie dei cantici, tra i profumi dell'incenso, alla molle, bionda luce, che cadeva dai ceri, e che mandavan le lampade, appariva come soffusa di nuova grazia, e di più soavi attrattive la florida bellezza della giovane Sovrana.

"Ed or ch'io chieggo un verso, una melòde; "Or che una sete mi esagita e rode "Di profumi e di cantici, "Non una lieta immagin mi consola, "E invano alla mia Musa una parola "Io chieggo in elemosina!

Fonte d’oblio che ti nascondi ai raggi del sol, tu vedi le mie mani in croce. Ti riconosco. Sola ormai la voce tua vince i vasti cantici selvaggi. Prendimi!... Ansando io fino al cuor m’immergo, che si contrae nel subitaneo spasmo, ma resiste. In te nasco, in te mi plasmo, del battesimo tuo la fronte aspergo.

Si erano aspersi con l’acqua della Fontana Miracolosa; da giorni e giorni pregavano di continuo, senza quasi nutrirsi, per meglio cibare l’Ostia della purificazione; da giorni e giorni solo ascoltavan cantici e narrazioni di miracoli: eran venuti per lunghi treni gremiti di febbre e d’agonìe come lazzaretti emigranti; vivevan nelle celle de’ monasteri, nelle corsìe promiscue degli ospedali straboccanti; si lasciavano trasportare di chiesa in chiesa, di barella in barella; vedevano morire, toccavano piaghe immonde, ascoltavano urli strazianti, pativano lezzi nauseabondi, soffrivano tutto quanto può soffrire la pazienza umana, e poichè su la terra nessun medico più li salverebbe, credevano disperatamente nel potere della grazia celeste, denudavano le proprie infermit

Oh nobil rito! oh santo olio! oh possente Grazia del Crisma! oh simboli che tanto A sublimi desiri alzan la mente! Con pompa veneranda il Pastor santo Presentasi all'altare, e a lui corona Fan suoi pii Sacerdoti in aureo ammanto. Celestiale armonia nel tempio suona Di cantici divoti, e di pietate Palpita il core a ogni gentil persona;

Illuminata dal raggio mattutino della domenica, biancheggiava da alto la cupola del duomo. Con tocchi distinti, con un rombar grave, le campane festive chiamavano il popolo alla messa cantata. Di lontano risonavano i cantici della turba divota de' cristiani. E via via via, attraverso bivi e quadrivi veniva impetuosa la caccia: e da per tutto erano gridi, «to to to, ciuee ciuee!».