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Aggiornato: 18 giugno 2025
Io, per dar lo' questo grande tesoro, gli proveggo di poner lo' il peso delle molte fadighe, acciò che la virtú della pazienzia non irrugginisca in loro; sí che, venendo poi el tempo che ella bisogna provare, non la trovassero ruginosa, trovandovi, per non averla abituata, la ruggine della inpazienzia, la quale rode l'anima.
Però che nel punto della morte, sí come Io ti dixi, le dimonia gli accusano con tanto terrore e obscuritá, mostrando la figura loro, che sai che è tanto orribile che ogni pena che in questa vita si potesse sostenere eleggerebbe la creatura, inanzi che vederlo nella visione sua. E anco se li rinfresca lo stimolo della coscienzia, che miserabilemente il rode nella coscienzia sua.
E per questo modo il vermine piú rode, e non ristá mai el fuoco di questa coscienzia d'ardere. Ancora l'è piú pena, perché 'l vegono nella propria figura sua, la quale è tanto orribile che non è cuore d'uomo che 'l potesse imaginare.
Continuamente si rode e prima ha morto sé, cioè l'anima sua, che egli ucida el nemico suo; el primo morto è egli, uccidendo sé col coltello de l'odio. Quanta pena sostiene l'avaro, che per avarizia strema la sua necessitá! quanto tormento ha lo invidioso, che sempre nel suo cuore si rode, e non gli lassa pigliare dilecto del bene del proximo suo!
Essi, sí come animali sfrenati, perché non hanno il freno de l'obbedienzia, corrono, andando di male in peggio, di peccato in peccato, di miseria in miseria, di tenebre in tenebre e di morte in morte; tanto che si conducono in su la fossa della extremitá della morte col vermine della conscienzia che sempre gli rode.
Ti ringrazio mille volte per le tue buone parole; e per la tua amicizia che è sempre la stessa, ti sono sempre egualmente riconoscente: ma che vuoi? da quando ci parlammo ad ora sono passati dieci anni per me. Come vorrei vederti! Le mille paure che mi agitavano una volta non le sento più, e la gelosia non mi rode; ma sono certa che oramai sono qualcosa di ben secondario nella sua vita.
Essi rappresentavano inconsci l'amore nella sua espressione più pura, più divina. Vivevano, ma sembravano al di fuori della vita; si vedeva che ne ignoravano tutto, le lotte, i dolori, le colpe. Più ancora che un sogno fatto reale, erano la incarnazione d'un poema. Dei cento colori ond'è dipinta l'esistenza, essi non ne conoscevano che uno l'azzurro; dei sentimenti, ignoravano tutto fuorchè l'amore, e di questo non sentivano nè il fuoco che incendia, ne il veleno che rode, ma soltanto l'ambrosia celeste e la immensa luce che rischiara. Essi erano un purissimo romanzo in azione, una poesia; nessun dramma era stato tra di loro. Nel tumultuoso viavai d'una gran citt
Sire! Un tempo, quando l'ignoranza e la superstizione incatenavan le menti e nessuno guardava al passato o nell'avvenire, e la causa dei popoli non contava trionfi, il terrore agli occhi del volgo valeva potenza. Ora, ognuno sa che il terrore, eretto in sistema, è una prova di debolezza; un riflesso di paura, che rode l'anima a chi lo spiega; una necessit
Chè dopo le gravi convulsioni dei popoli, gl'intriganti sogliono rimpiazzar i convinti; i rivoluzionari di riflessione soccombere ai rivoluzionari di passione, cui pesa il rispetto e rode l'invidia; al ciurmadore, l'uom colto e ragionevole che non ne ha la sfacciataggine; si crede primo acquisto il non tenere subordinazione; ribalderie colpite dalla legge o dall'infamia, perdono vergogna col drappeggiarsi in una bandiera; passioni irose od avide si sfogano a nome d'una causa santa; e palme di martire si pretendono ad atti, che in tempi composti menerebbero alla gogna.
Da le fabbriche scure ove sbuffando Vanno, mostri d’acciaio, le motrici, E l’acre aër filtrando Pei pori, il roseo sangue intisichito Rode a le tessitrici; Da l’umide risaie attossicate, Dai campi e da sterili radure, Da le case murate Ove in nome di Dio s’immolan tante Inerti creature,
Parola Del Giorno
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