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Allora Io, che proveggo chi spera in me, mandai due angeli con pane bianchissimo, intantoché n'ebbero in grandissima abondanzia per piú volte. Questa fu providenzia non con mezzo d'uomini, ma facta dalla clemenzia mia dello Spirito sancto. Alcuna volta proveggo multiplicando una piccola quantitá, la quale non era bastevole a loro, come tu sai di quella dolce vergine sancta Agnesa.

Ora ti voglio dire una picciola particella de' modi ch'Io tengo a sovenire i servi miei, che sperano in me, nella necessitá corporale. E tanto la ricevono perfectamente e inperfectamente, quanto essi sonno perfecti e inperfecti, spogliati di loro e del mondo: ma ogniuno proveggo.

No, ché si sonno trovati di quelli che sonno abondati nelle grandi ricchezze, confidandosi nelle lore ricchezze e non in me, e però perivano; ma a questi non manco Io mai, perché non mancano in speranza, e però gli proveggo come benigno e pietoso padre.

In questo modo negl'imperfecti uso la providenzia mia, e in tanti altri modi che lingua non sarebbe sufficiente a narrarli. De la providenzia che Dio usa verso di coloro che sono ne la caritá perfecta. Ora ti dico de' perfecti, che Io gli proveggo per conservarli e provare la loro perfeczione e per farli crescere continuamente.

Alcuna volta te la feci provare in te questa medesima providenzia, facendoti sovenire alla tua necessitá, e, quando mancava la creatura, non mancavo Io, tuo Creatore. In ogni modo Io gli proveggo.

Ma e' veri servi miei non allentano e' passi per le beffe, persecuzioni e ingratitudine loro; anco crescono in maggiore sollicitudine e desiderio. Questo chi el fa, che con tanta fame bussino alla porta della mia misericordia? La providenzia mia, che proveggo e procuro insiememente la salute di questi miseri, e augmento la virtú e cresco il fuoco della dileczione della caritá ne' servi miei.

Unde sente intollerabile dolore quando gli vede dilongare dalla mia bontá; e so' grandi queste pene, che ogni altra pena fanno diminuire e venire meno in lei, che niente l'apprezza se non come non fusse egli che ricevesse. Io gli proveggo. Con che?

Alcuna volta proveggo ne' grandi servi miei di dar lo' uno stimolo, com'Io feci al dolce appostolo Pavolo, vasello d'eleczione. Avendo ricevuta la doctrina della mia Veritá ne l'abisso di me, Padre etterno; e nondimeno gli lassai lo stimolo e inpugnazione della carne sua. E non potevo Io fare, e posso, a Pavolo e agli altri in cui Io lasso lo stimolo in diversi modi, che essi non l'avessero?

Ma lo ignorante uomo piglia in morte quello che Io do in vita, e cosí si fa crudele a se medesimo. Io sempre proveggo; e ti fo sapere che ciò che Io ho dato a l'uomo è somma providenzia. Unde con providenzia el creai: quando raguardai in me medesimo, inamora'mi della mia creatura; piacquemi di crearla a la imagine e similitudine mia con molta providenzia.

Ma e' non pensano, e' miserabili, infedeli e superbi, che Io so' solo Colui che proveggo in tucte quante le cose che sono di necessitá a l'anima e al corpo; benché con quella misura che voi sperate in me, con quella vi sará misurata la providenzia mia.