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Aggiornato: 26 maggio 2025
Qual suole il fiammeggiar de le cose unte muoversi pur su per la strema buccia, tal era lì dai calcagni a le punte. «Chi è colui, maestro, che si cruccia guizzando più che li altri suoi consorti», diss’ io, «e cui più roggia fiamma succia?». Ed elli a me: «Se tu vuo’ ch’i’ ti porti l
cosi` di retro a noi, piu` tosto mota, venendo e trapassando ci ammirava d'anime turba tacita e devota. Ne li occhi era ciascuna oscura e cava, palida ne la faccia, e tanto scema, che da l'ossa la pelle s'informava. Non credo che cosi` a buccia strema Erisittone fosse fatto secco, per digiunar, quando piu` n'ebbe tema.
Ella s'avanza, arcana creatura, Dell'ideai col vero unione estrema, Anima che traspar dalla figura E il corpo strema. Ed in mezzo al silenzio uno strumento Nuovo risuona per la vasta sala... È la sua voce musical, portento Ch'alta dolcezza esala. Le rime echeggian nuove ed ecco i vieti Ritmi ne sembra udir la prima volta; Quelli accenti di f
Qual suole il fiammeggiar de le cose unte muoversi pur su per la strema buccia, tal era li` dai calcagni a le punte. <<Chi e` colui, maestro, che si cruccia guizzando piu` che li altri suoi consorti>>, diss'io, <<e cui piu` roggia fiamma succia?>>. Ed elli a me: <<Se tu vuo' ch'i' ti porti la` giu` per quella ripa che piu` giace, da lui saprai di se' e de' suoi torti>>.
Qual suole il fiammeggiar de le cose unte muoversi pur su per la strema buccia, tal era lì dai calcagni a le punte. «Chi è colui, maestro, che si cruccia guizzando più che li altri suoi consorti», diss’ io, «e cui più roggia fiamma succia?». Ed elli a me: «Se tu vuo’ ch’i’ ti porti l
Continuamente si rode e prima ha morto sé, cioè l'anima sua, che egli ucida el nemico suo; el primo morto è egli, uccidendo sé col coltello de l'odio. Quanta pena sostiene l'avaro, che per avarizia strema la sua necessitá! quanto tormento ha lo invidioso, che sempre nel suo cuore si rode, e non gli lassa pigliare dilecto del bene del proximo suo!
Li tuoi ragionamenti sian la` corti: mentre che torni, parlero` con questa, che ne conceda i suoi omeri forti>>. Cosi` ancor su per la strema testa di quel settimo cerchio tutto solo andai, dove sedea la gente mesta.
Li tuoi ragionamenti sian la` corti: mentre che torni, parlero` con questa, che ne conceda i suoi omeri forti>>. Cosi` ancor su per la strema testa di quel settimo cerchio tutto solo andai, dove sedea la gente mesta.
Qual suole il fiammeggiar de le cose unte muoversi pur su per la strema buccia, tal era li` dai calcagni a le punte. <<Chi e` colui, maestro, che si cruccia guizzando piu` che li altri suoi consorti>>, diss'io, <<e cui piu` roggia fiamma succia?>>. Ed elli a me: <<Se tu vuo' ch'i' ti porti la` giu` per quella ripa che piu` giace, da lui saprai di se' e de' suoi torti>>.
così di retro a noi, più tosto mota, venendo e trapassando ci ammirava d’anime turba tacita e devota. Ne li occhi era ciascuna oscura e cava, palida ne la faccia, e tanto scema che da l’ossa la pelle s’informava. Non credo che così a buccia strema Erisittone fosse fatto secco, per digiunar, quando più n’ebbe tema.
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