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Aggiornato: 13 maggio 2025


Qual suole il fiammeggiar de le cose unte muoversi pur su per la strema buccia, tal era dai calcagni a le punte. «Chi è colui, maestro, che si cruccia guizzando più che li altri suoi consorti», diss’ io, «e cui più roggia fiamma succia?». Ed elli a me: «Se tu vuo’ ch’i’ ti porti l

Qual suole il fiammeggiar de le cose unte muoversi pur su per la strema buccia, tal era li` dai calcagni a le punte. <<Chi e` colui, maestro, che si cruccia guizzando piu` che li altri suoi consorti>>, diss'io, <<e cui piu` roggia fiamma succia?>>. Ed elli a me: <<Se tu vuo' ch'i' ti porti la` giu` per quella ripa che piu` giace, da lui saprai di se' e de' suoi torti>>.

Qual suole il fiammeggiar de le cose unte muoversi pur su per la strema buccia, tal era li` dai calcagni a le punte. <<Chi e` colui, maestro, che si cruccia guizzando piu` che li altri suoi consorti>>, diss'io, <<e cui piu` roggia fiamma succia?>>. Ed elli a me: <<Se tu vuo' ch'i' ti porti la` giu` per quella ripa che piu` giace, da lui saprai di se' e de' suoi torti>>.

Qual suole il fiammeggiar de le cose unte muoversi pur su per la strema buccia, tal era dai calcagni a le punte. «Chi è colui, maestro, che si cruccia guizzando più che li altri suoi consorti», diss’ io, «e cui più roggia fiamma succia?». Ed elli a me: «Se tu vuo’ ch’i’ ti porti l

Gran peccato che un tanto omo non sappi bere le donne! CALANDRO. Deh! insegnami. FESSENIO. Dirotti. Quando la baci, non la succi tu? CALANDRO. . FESSENIO. E quando si beve, non si succia? CALANDRO. . FESSENIO. Be'! Allora che, basciando, succi una donna, tu te la bevi. CALANDRO. Parmi che sia cosí. Madesine! Ma pure io non mi ho mai beuto Fulvia mia; e pure baciata l'ho mille volte.

A bocca piena il guascon replicava: Aiuta Dio chi crede nel vangelo; questo è un miracol di natura fuora: abate santo, ho della fame ancora. Frate Piero, correndo, una pernice reca in un tondo: Filinor la succia. Miracolo, miracolo! ognun dice. L'empio guascon col carcame si cruccia, e chiede bere, e il cielo benedice.

Chi qua la rosa, chi il giglio sugge; chi assale questo fior e chi 'l relinque. Fassi gran preda, ed Ibla si distrugge co' l'altre terre che vi son propinque; la turba d'ogn'intorno succia e lambe, cessan riportar l'enfiate gambe.

Parola Del Giorno

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