Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 13 giugno 2025


Che angustian l'anima di quei che vivono! E sulle spiagge dei vasti océani Singhiozzo e vagolo, fremo ed impreco Al Fato bieco Che in quest'assidua vita, pulviscolo Gramo, mi esagita; che in questo circolo Triste m'avvinghia dell'esistenza; Vana parvenza, Il Vespro è l'íncubo della mia splendida Musa, che inebbriasi di ardenti cantici Allor che in candide nebbiose bende L'alba risplende;

Ma, nipote mio, appena io mi contengo dalla gioja al pensare la contentezza dei Milanesi, de' miei buoni Monzaschi quando udiranno la fausta novella: e riaperte le chiese, e sepolti in luogo benedetto i loro morti, intender di nuovo i cantici, assistere alle cerimonie solenni che da venti anni più non vedevano!» E le lagrime agli occhi venivano all'arciprete in così parlare.

Stanchi delle lunghe ire, il re e l'imperatrice ammollirono le feroci anime, e finalmente fecero pace. Ed ogni schiera, preceduta da inni, da cantici, dal fragore de' timpani, da suoni e da sinfonie, adornata di verdi rami, si riduceva alle proprie case. E da per tutto, da per tutto, sulle strade, sui sentieri, giovani e vecchi traevano incontro ai «viva» d'allegrezza de' vegnenti.

L’oratorio fu pronto per il giorno del primo ufficio. La cerimonia ebbe principio dopo il vespro. Una suora salì su l’organo. Subitamente dalle canne armoniche il fremito della passione si propagò in tutte le cose; tutte le fronti s’inclinarono; i turiboli diedero fumi di belgiuino; le fiammelle dei ceri palpitarono tra corone di fiori. Poi sorsero i cantici, le litanie piene di appellazioni simboliche e di supplichevole tenerezza. Come le voci salivano con forza crescente, Anna nell’immenso impeto del fervore gridò. Colpita dal prodigio, cadde supina; agitò le braccia, volle rialzarsi. Le litanie s’interruppero. Delle suore, alcune, quasi atterrite, erano rimaste un istante nell’immobilit

A Pescara, ella fu subito presa dalla febbre palustre, e ricoverata per misericordia nella casa di Donna Cristina Basile. Dal letto, udendo i cantici della pompa sacra, e vedendo le cime delli stendardi ondeggiare all’altezza della finestra, ella si mise a dire le preghiere e a invocare la guarigione.

Fu poeta anch'egli, e compose, secondo l'opinione comune, un libro di cantici sacri in dialetto galiego e due altri libri in versi castigliani: l'uno intitolato dei Lamenti, l'altro il Tesoro. Se le monete fatte battere dal re Alfonso erano di bassa lega come i suoi versi, bisogna dire che egli fosse un gran ladro.

In una sola, trepida Gioia che accende i petti e le pupille; Che lancia ai glauchi spazii Risa, speranze, cantici, faville; Che va fra cielo e popolo Su l’ali di magnetiche parole: Che sfolgora per l’aere Coi fulvi raggi del novello Sole. .... Silenzio.... è l’ora.

Ove ogni sciocco delle labbra abusa Per esser largo solo di consigli! Oh! guai nascer pöeta ove il sol splende Ed infervora i cantici ispirati, Ma dove l'uomo allori e culto rende Soltanto ai pensatori trapassati! Costui vivr

«Oh! qui regna pace da veroproferì gemendo. Il Frate taceva. «Secontinuava Rogiero «se presso l'altare del Signore non giungesse il grido della vendetta; se i cantici di Dio bandissero dal mio orecchio quella voce; se l'ombra dei morti non entrasse nel santuario....» «Certo non v'entra, se tu non ve la porti.» «Io? se mi riparerei sotto terra per non essere perseguitato

Amore, amore! Quanti inni non ha sciolti per te l'anima umana ne' suoi impeti di poesia! Ma tu sei così vario e profondo, che nessuna forma dell'arte basterebbe a comprenderti. Tu non sei intiero in nessuno dei nostri cantici, perchè ogni cantico è in te. Scioglierò anch'io, gramo poeta, il mio inno alla tua potenza infinita? No, chiuderò gli occhi, e contemplerò i tuoi miracoli nella penombra delle mie ricordanze: evocherò il caro fantasma che meglio risponde alla tua immagine non mai ritratta da umano pennello. E a me, pur troppo, non risponder

Parola Del Giorno

branchetti

Altri Alla Ricerca