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I bei razzi lucenti Lanciantisi alle stelle, In fasci aurei spioventi E in scintillanti fior! Per mille goccie belle Di color mille splende La pioggia ignea... discende Lenta ne l'aria... e muor nella quale felicissima immagine adombra i fervidi giovanili sogni che

Che cosa fai nella tua stanza, quando ti splende alla mente una di quelle grandi idee che fanno il giro della terra, e quando ti sgorga dalla penna uno di quei versi che vanno al cuore come un colpo di pugnale o come il grido d'un angelo? Dove l'hai conosciuta la tua Rose della vieille chanson du Printemps, che mi ha fatto sospirare per un anno?

Di soave colore altri s'indora, Altri splende ceruleo, altri appar bianco, Ma pur ciascun vivamente odora, Che l'umano vigor ne divien franco; Cogliene alquanti, ed in brevissim'ora Torna al guerrier ne le vittorie stanco, E l'esorta MAURIZIO a fornir l'opra, Che caro il rende al gran Signor di sopra.

Lunga zagaglia, che dorata splende, Scuote per l'aria, e violento sprona; Con lo scudo AMEDEO se ne difende, Ch'a le fiere percosse alto risuona, Poscia l'appressa, e su la tempia il fende, , benchè a morte crolli, ei l'abbandona, Ma gli trafora il fianco, e l'alta spada Non cessa insanguinar fin che non cada.

Disse: «A chi soffre e sanguinando crea, Sola splende la gloria. Vol sublime il dolor scioglie all’idea, Per chi strenuo combatte è la vittoriaIo le risposi:

se non si temperasse, tanto splende, che ’l tuo mortal podere, al suo fulgore, sarebbe fronda che trono scoscende. Noi sem levati al settimo splendore, che sotto ’l petto del Leone ardente raggia mo misto giù del suo valore. Ficca di retro a li occhi tuoi la mente, e fa di quelli specchi a la figura che ’n questo specchio ti sar

Dalla mia spoglia uscita Or batto l'agil volo, Non in un angol solo Del ciel, com'io credea, Ma vezzeggiata idea Dovunque il tuo pensier mi cerca e brama. Nel Dio che a mi chiama, Che in ogni stella splende, Lo spirito si accende Della mia vita corta: Seco mi tragge e porta Ovunque il tuo pensier erra e riposa.

Solo è colpa qua giù del core umano Quando sviato dal cammin superno Al verace suo ben fassi lontano; Malvagio nol può far tutto l'inferno; Ma ne la pena altrui non splende in vano L'alma giustizia del Signor eterno, Che flagellando e tormentando l'empio, A gli altri peccator proponsi essempio.

Tanto diss'egli: e fiammeggiando ascende Michel su l'ali, ove ne l'alto appese Serbansi l'armi, sempiterne, orrende, Vinte non mai ne le sacrate imprese. Torre è nel ciel, ch'inespugnabil splende Tra' nembi ardenti, e tra gran fiamme accese, E di diaspro insuperabil, scorno De gli anni, immensa si dilata intorno.

Tu leggi, e un compagno zufola e rizufola per il lungo e per il largo, per delle ore, l'Inno dei lavoratori e subito dopo, un altro, te ne canticchia la prima quartina, ricominciandola con sempre crescente piacere: Su fratelli, su compagni. Su venite in fitta schiera, Sulla libera bandiera Splende il sol dell'avvenir.