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Aggiornato: 7 luglio 2025
A pena scorta, rimirata a pena, Siccome lampo gli passò nel core, Ed indi gli trascorse in ogni vena Fiamma immortal di non provato amore. Subito il ferro, e la man bella ei frena, E fervido consola il suo dolore, E per sua vita ritornar gioiosa Di se chiamolla imperatrice, e sposa
Allora, io ti domanderò se non ci fosse qualche lavoro di consolazione.... preventiva; qualche lavoro che ci consola prima di quanto non otterremo o non dovremmo ottenere.... Se ci fosse, non sarei qui! rispose Gian Luigi che aveva capito.
che' se l'antiveder qui non m'inganna, prima fien triste che le guance impeli colui che mo si consola con nanna. Deh, frate, or fa che piu` non mi ti celi! vedi che non pur io, ma questa gente tutta rimira la` dove 'l sol veli>>. Per ch'io a lui: <<Se tu riduci a mente qual fosti meco, e qual io teco fui, ancor fia grave il memorar presente.
e disse l'uno: <<O anima che fitta nel corpo ancora inver' lo ciel ten vai, per carita` ne consola e ne ditta onde vieni e chi se'; che' tu ne fai tanto maravigliar de la tua grazia, quanto vuol cosa che non fu piu` mai>>. E io: <<Per mezza Toscana si spazia un fiumicel che nasce in Falterona, e cento miglia di corso nol sazia.
Sin dopo il primo dell'anno 1881 non voglio vedere nessuna ragazza: aspetto il tuo biglietto di visita! E poi? 28 novembre. Devo andare in casa Sola-Busca per vedere gli oggetti d'arte antica. La ricchezza mi spaventò sempre. Vorrei andare a Limbiate al vecchio cimitero. La morte mi consola sempre. Credo in Dio e sento la sua pace. 3 dicembre.
che' se l'antiveder qui non m'inganna, prima fien triste che le guance impeli colui che mo si consola con nanna. Deh, frate, or fa che piu` non mi ti celi! vedi che non pur io, ma questa gente tutta rimira la` dove 'l sol veli>>. Per ch'io a lui: <<Se tu riduci a mente qual fosti meco, e qual io teco fui, ancor fia grave il memorar presente.
E tale in que' momenti era il baleno Della luce divina in me raggiante, Che il patir mi parèa di gioia pieno, E leve il ferro mi parea alle piante. Oh di Spielbergo semplice chiesuola, Ove non s'alzan preci altre giammai, Che del mortal che cingesivi la stola, E di viventi infra catene e guai, Ah, in te risplende pur Quei che consola! Quei, che del fiacco non respinge i lai!
Ne convengo; rispondeva l'avvocato con quella sua ammirabile espressione di gentilezza e di calma che faceva di lui un uomo simpatico e rispettabile. Ciò mi consola, ma non è abbastanza per il caso mio; vorrei assistenza e consiglio, caro Zaeli! Ma...
Il padre ebbe il tifo, fu in pericolo di vita, la figliuola lo vegliò per dieci notti, gli prestò le cure più minute, senza segno di fatica; ma la premura dolce ed amorosa che consola l'ammalato, il sorriso di affetto, gli occhi umidi e commossi, l'ansia del core che si dipinge sul viso, mancavano in lei. Ai ventun anni soltanto le venne dato il conto della sua dote.
Verso la tomba scendere Io ti contemplo, o amico, Come l'ombra di Socrate, Il grande savio antico; Tu pure d'ogni infamia, Con bocca altera e muta, Bevesti in questo mondo la cicuta! Deh!... Se una pia memoria E un fervido entusiasmo, Possono ancora emergere Dall'umano mïasmo, Lascia ch'io possa volgerti Quell'arcana parola Che sa dire chi soffre e che consola.
Parola Del Giorno
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