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Ella non tardò a rinvenire l'oggetto designato e lo porse colle sue mani stesse al conte. Egli non ebbe bisogno di esaminarlo molto per riconoscerlo: allora la maschera d'indifferenza che copriva il suo volto disparve; due grosse lacrime gli scorsero sulle guancie e tendendo le mani a Maria. Ho mentito, perchè temevo ingannarmi esclamò ma ora... non vi ha più dubbio; tu sei mia figlia...

Il terribile sacerdote di lucifero tornando in ripigliò la strada di S.... imprecando e giurando vendetta contro tutto il genere umano. Chiese contezza di me e lascio pensare in quale esecrazione poi mi tenne. Forte come lui, e con anima diversa, poco lo temevo.

Ve l'ho detto: sospettavo, temevo una reciproca inguaribile infelicit

Io temevo che ella e Federico udissero i battiti del mio cuore. Un'altra pagina era piegata, portava un solco visibilissimo: quella su la morte della principessa Lisa a Lissy-Gory. "....Gli occhi della morta erano chiusi; ma il suo volto esile non era mutato. Ed ella pareva dire pur sempre: Che avete voi fatto di me?

Magnifici messeri, disse Bernardo inchinandosi, nell'atto di deporre il vassoio in mezzo alla tavola, temevo non aveste a spazientirvi e a prendere in uggia l'Altino.... In uggia? che diavol dici? in uggia questo paradiso terrestre? Io ci ho succhiato una dozzina di olive indolcite, e stavo per isfogliarci un carciofo, davanti a questa bella veduta. Un po' chiusa.... notò timidamente l'ostiere.

Durando tuttora le vacanze mi misi a lavorare assiduamente intorno alla mia tragedia. Nel rileggere le pagine scritte a Milano, trovai necessarie alcune correzioni e di rifare introducendo nuovi incidenti e nuove scene. Fuggivo l'imitazione servile, volevo riuscire poeta originale, i personaggi d'Alfieri mi parevano convenzionali, io sentiva il bisogno di studiare l'uomo dal vero, ma temevo di non trovare in un piccolo villaggio di Valtellina i modelli necessari alle mie scene del medio evo. Tuttavia, pensando che il cuore umano è sempre lo stesso malgrado la diversit

Maria guardava il mare, ma era pur sempre fissa ne' suoi tormentosi pensieri, quando udì la voce di Giorgio, gittò un grido, e si voltò come spaventata. Che volete?... Come siete qui?... Perchè?... Come siete entrato?... Non mi sono fatto annunziare perchè temevo, in tal caso, che non mi avreste ricevuto rispose il Della Valle, non senza amarezza. Scusate, ma...

Quel mio stato di muta adorazione, Fausta, nei primi istanti lo interpretò per freddezza. Come farla partecipare ai miei sentimenti, alle mie idee? Temevo di non sapermi esprimere e di non essere compreso. Questa convinzione mi impediva di parlare. Che importava infine? Sapevo di essere la Volont

Il romanzo di Gian Luigi Sideri era rimasto intonso alcuni giorni sul mio tavolino da lavoro; poi, nel cumulo di lettere e di giornali che quotidianamente vi si deponevano, io non l'aveva più trovato, senz'inquietarmene, poichè mi rammentava una delle prime cause di broncio con Lidia e temevo che, leggendolo, rinascessero i sogni e i rimorsi, or di nuovo snebbiati.

E questo è il caso, per l'appunto; conchiuse Fiordispina. Ho la speranza di rivedere quell'uomo. Ed ecco per l'appunto ciò che temevo; rispose Don Pietro. Che male c'è? Turbo io la pace di qualcheduno? Mettete a repentaglio la vostra, figliuola mia, e vi par poco? Non tema per me, Don Pietro. La mia testa è salda e il mio cuore è gi