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Non inutile mi sembra l'aggiungere che il Guicciardi fu di una famiglia nobile di Tresivio, ma nacque accidentalmente in Lugano il 26 febbraio 1756: fatti gli studi di legge, si volse ai pubblici uffici, e fu dapprima luogotenente del Vicario in Sondrio, poi delegato presso il Pretore in Morbegno, e non ancora trentenne fu chiamato nel 1785 alla piú eminente carica amministrativa che fosse nella Valtellina, quella di cancelliere di Valle.

Il sospetto di contagio religioso indusse il vescovo di Como sin nel 1523 a spedire in Valtellina un fra' Modesto inquisitore; ma ne fu respinto, e si stanziò che nessun inquisitore entrasse più su quel territorio. Il clero e i cattolici zelanti non cessarono di opporsi singolarmente a cotesto accogliere i profughi d'Italia; frati e particolarmente cappuccini assai venner da Milano e da Como a predicare la verit

Ciascuno mangiava quello che aveva ordinato senza dire una parola. La sola cosa in comune fu una bottiglia della cassetta che ci aveva inviato il buon Quadrio, direttore della Valtellina di Sondrio. Era un vino eccellente che non bevevamo da un pezzo. Buono, dissi vuotando il bicchiere. Nessuno rispose. Pareva avessi detto loro una insolenza.

L'amicizia allora contratta con Antonio Aldini, andato commissario organizzatore in Valtellina, gli aprí la via degli uffici politici nella novella Repubblica: fu chiamato da Bonaparte il 20 novembre 1797 nei Comitati riuniti e assegnato a quello di costituzione, e contemporaneamente fu fatto rappresentante del popolo al Corpo legislativo nel Consiglio dei seniori, ma chiese e ottenne la dimissione il 26 dicembre; nel febbraio 1798 fu Commissario straordinario del governo nei dipartimenti del Lamone e del Rubicone; il 15 aprile fu nominato ministro di polizia generale, il 10 luglio ministro dell'interno, nel quale ufficio rimase fino a tutto il gennaio 1799.

Ed ecco, due o tre giorni dopo d'aver ricevuta la lettera, l'ingegnere Fraschi di ritorno da una visita in Valtellina si presenta pronto come uno schioppo alla direzione come sopra, cerca del cavalier Sermenza, che fa chiamare il Martozzi, il quale stende sul tavolo la carta topografica del fondo d'Arbanello e uno dopo l'altro mettono il dito sull'arginello, che aveva lasciato cascare tre mattoni nell'alveo del canale con pregiudizio della bocca di scarico.

II pastore della ricca chiesa di Chiavenna ebbe un terzo delle rendite della cattolica; gli altri almen 40 scudi, prelevati sui benefizi degli assenti o della parrocchia. Altre chiese v'erano a Tirano, Regoledo, Mello, Morbegno, Dubino. Più tardi se ne posero anche nel contado di Bormio, e pare che almeno venti ne esistessero in Valtellina, tutte servite da rifuggiti italiani.

Scrisse la ricetta, poi continuò: Mi pare che Monsignore posseda un poderetto in Valtellina? Oh, rispose mio zio, una casetta e pochi campi. Benissimo. Nella prossima estate bisogna visitare la casetta e andare ai bagni di Bormio. Sono tanti anni che non mi muovo da Milano.... E appunto per questo bisogna rompere le abitudini troppo regolari, per ristabilire le forze.

Poi nel 1557 rese un decreto che fu messo fra le leggi fondamentali per cui si permetteva di predicare il Vangelo in tutta la Valtellina e nei contadi.

Il cielo, la lingua, le produzioni della Valtellina e dei contadi son quelle della Lombardia ed alla Lombardia erano state sempre unite, obbedendo nell'ecclesiastico ai vescovi di Como, nel civile, ai duchi di Milano. Ma quando questi s'infiacchirono col separare la causa loro da quella dei popoli, la lasciarono invadere da stranieri. I Grigioni, non appena assicurata la libert

Grand'apprensione prese il Feria non volessero i Francesi, mentre l'aura era destra, calare sul milanese, e ritorre parte dei suoi a chi aveva voluto occupare i possessi altrui. A chi viene di Valtellina due strade si aprono al Milanese: una per il fondo della valle, e questa d