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Per essere alla fine d'agosto, era una giornataccia impossibile, con rovescioni di pioggia che facevan paura, accompagnati da un ventaccio uggioso, che non permetteva neppure di tener le finestre aperte. Andare allo stabilimento dei bagni, manco a pensarci. Gi

Tornarono sullo scorcio del settembre, nella molle e tiepida stagione in cui l'anno, come un saggio epicureo, si riposa e dice: godiamo, prima di prepararci a morire. La Duchessa aveva lasciata ai bagni la sua celeste speranza. Aveva abortito, chi diceva per una passeggiata troppo faticosa, chi per un accidente, chi per uno spavento, chi per una grande emozione.

Grazie, glielo credo e gliene sono gratissimo. Quando venni qui da Venezia, ove mi recai per la cura de' bagni, avevo divisato di rimanervi per poche ore soltanto: il tempo di vedere questo possedimento di Morò-Casabianca, che mi venne dall'eredit

Forse una punta di rimorso l'aveva obbligato a fuggire quei luoghi, ad allontanarsi dalla fanciulla che gli aveva inspirato una passione trista ma così forte da resistere non solo a l'indifferenza, ma al disdegno. Il mare era sconvolto dalla tempesta. Non si facevano bagni quel pomeriggio; impossibile.

Visto la sala degli Abencerrages, andammo a vedere i bagni che si trovano fra la sala delle due Sorelle e il cortile dei Mirti. Scendemmo una scaletta, passammo per uno stretto corridoio, riuscimmo in una splendida sala, chiamata sala de los Divanes, nella quale venivano a riposare le belle dei re, sui tappeti persici, al suon delle cetre, dopo aver fatto il bagno nelle stanze vicine.

C'è un paese, bianco nel sole, sospeso sopra il Mediterraneo,... come una Naiade timida che bagni il piede nel mare... Il Selvaggio, inglese e positivo, disse: Geograficamente, si chiama...? Porto Venere, disse Nancy. Il Selvaggio, che aveva letto «Elle et Lui», sorrise. Va bene, disse. E poi?

La sera, Fausto e la Contessa si rividero al passeggio, l'indomani alla fonte, e così via, come accade sempre alle acque ed ai bagni. Si fa vita insieme e si è presto amici. Erano sempre contenti di ritrovarsi, si mettevano subito in allegria. Ma non erano mai soli. La Contessa giungeva inevitabilmente accompagnata dalle signorine Asting, e la conversazione era generale.

E quel ch'è peggio, il mare si faceva complice di quel duetto, poichè al commendatore erano interdetti i bagni d'acqua salsa e doveva contentarsi di sorvegliare, accigliato, dalla spiaggia, le abbominevoli manovre di Enrico, fingendo di leggere un giornale. Cecilia frattanto s'illanguidiva e smagriva a vista d'occhio.

Ernesta stette zitta. E che Leonardo e tu vi vogliate bene come nei primi giorni! Ernesta zitta. E dimmi un po' dove è andato tuo marito? A Spa per fare i bagni. È ammalato? Agli occhi. Gravemente?... Spero di no.... Tutte queste domande imbarazzavano molto Ernesta; ancora un paio e la non avrebbe saputo che rispondere.... fortunatamente entrò in quella il dottor Agenore.

Sic transit. «E finì il mese dei bagni, e mi recai a Firenze dove ero scritturata per andar in iscena colla Jone al teatro della Pergola.