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Aggiornato: 26 giugno 2025
Ma per allora, essendo in principio di spettacolo, non si vedevano che due cavalieri, nel palco della contessa Elena. Suo marito era in visita, e di quei due che vi ho accennati uno era il marchese Emilio Landi, che conosciamo per una sua lettera dai bagni di Lucca. In verit
Scrisse la ricetta, poi continuò: Mi pare che Monsignore posseda un poderetto in Valtellina? Oh, rispose mio zio, una casetta e pochi campi. Benissimo. Nella prossima estate bisogna visitare la casetta e andare ai bagni di Bormio. Sono tanti anni che non mi muovo da Milano.... E appunto per questo bisogna rompere le abitudini troppo regolari, per ristabilire le forze.
Poteva venire a passar l'inverno con noi, che se pur qui fa più freddo si è meglio riparati che a Venezia... Verrai tu a casa nella stagione dei bagni. Sì, ci verrò... Ma se la mamma avesse passato l'inverno a Torino non si sarebbe rimaste divise che per pochi mesi... almeno in questo primo anno. In agosto si compir
Non più caldo sole; non più canto di uccelli; non più farfalle e fiori nel giardino il giorno, e stelle nel cielo la notte. Maud, che abbisognava di tutte queste cose che sono il sorriso della natura era triste; e la loro assenza diminuiva altresì l'efficacia dei suoi bagni elettrici. Ella si cacciava nelle stufe per vedervi ancora delle foglie e dei fiori e saturarsi dei loro languidi profumi.
L’abitudine dei bagni sviluppava una specie di passione, per gl’istinti ed i gusti i più avvilienti; vedendosi nudi, contemplando tutte quelle nudit
Andremo ai bagni.... dove vorrai tu, ben inteso, e poi.... torneremo qui! Ah, qui si sta così bene, non è vero? Certo! disse allegramente Giuliano; ma un'ombra fuggitiva gli passò sulla fronte. Dunque ricominciò Milla dove andiamo? a San Moritz? Eh! vada per San Moritz.
Mai più: ella era una donna placida, come vi dissi, e si parlava di cose placide: delle mie cacce, dei bagni, di cose da mangiare, tanto più che io la aiutavo nelle compere presso gli avidi e zotici nostri rivenditori, che avevano, anche allora, l'abitudine di mettere sugli stranieri una tassa di soggiorno mediante un sovrapprezzo sui commestibili.
Dopo la cucina si entrava in una piccola dispensa collocata a settentrione, fresca e ventilata per conservare le carni, poi c'era un magazzino ad uso di legnaia e cantina, provveduto dell'occorrente. Al primo piano due belle stanze da letto, una per me, un'altra a disposizione dello zio quando volesse arrestarsi andando ai bagni di Bormio.
Egli si gettò nelle mie braccia e mi strinse affettuosamente sul cuore. Mostrava un aspetto floridissimo. Il dottore aveva avuto ragione, il viaggio e i bagni gli tornarono utilissimi. Mi disse che da principio ebbe a soffrire qualche incomodo per le mutate abitudini, ma poi l'aria dei monti, l'esercizio, il buon regime e la lieta compagnia lo ristabilirono perfettamente in salute.
Questa volta il medico non fiatava in proposito e la bella non voleva interrogare. Il fatto è che, dopo un mese, ancora Leonardo non era tornato dai bagni.
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