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Nello scorcio del settecento l’attrattiva divenne passione intensa: ed uno dei tanti che lo videro nel 1798 notava: «Si è quasi reso in furore il giuoco del pallone che si fa sotto il baluardo dello Spasimo con gran concorso di popolo e gente civile e nobilt

Delitti, se non identici, simili a questi due, ripetevansi quasi contemporaneamente (incredibile!) negli anni 1798 e 1799 tanto nel Monte di Piet

Che dalla ruota e dal martel cadente, Mentre soffre l’acciar colpi ed offese, E più fino diventa e più lucente⁶⁹. ⁶⁹ Palermo, Gagliani, 1798. Ogni nuova compagnia di prosa o di musica che giungesse era un avvenimento che suscitava nuovi ardori nell’animo dei nostri giovanotti.

Nel 1492 i Benedettini di Santa Giustina di Venezia subentrarono ai cluniacesi, obbligandosi a pagare annualmente alle Procuratie 150 ducati aurei. Nel 1798 fu soppresso e fatta la vendita de' beni.

Siamo alle prime ore del mattino del 16 Aprile 1798, e attaccata alla solita colonna del Palazzo del Comune ed alle abitazioni dei Ministri del Consiglio e del Governo, si legge: O v’aggiustati, tiranni, la testa, O di li Morti faremu la festa. E chi vuliti impuviriri a tutti? Chi oru?! Chi argentu?! un.... e qui una mala parola¹⁸⁰.

²²⁰ Villabianca, Diario ined., agosto 1798, pp. 412-13. E lasciamo altri fattacci che vanno dal trascorso giovanile al delitto più maturatamente pensato: dalle bastonature del cav.

¹⁵³ L. Palomes, Dei Frati Minori e delle loro denominazioni. Illustrazioni e Documenti. ediz., lib. III, pp. 269-70. Palermo, 1798. ¹⁵⁴ Dispacci di S. M. Ferdinando III. In Pal., per il Solli MDCCXCVII. Gli era come dicesse: Andate a farvi benedire: e non mi state più a rompere la devozione!...

³²⁵ Villabianca, Diario ined., a. 1798, p. 323; a. 1799, p. 387. Altro suicidio fu quello del controllo Fiorello, il ottobre del 1818. Per tutta la citt

L'amicizia allora contratta con Antonio Aldini, andato commissario organizzatore in Valtellina, gli aprí la via degli uffici politici nella novella Repubblica: fu chiamato da Bonaparte il 20 novembre 1797 nei Comitati riuniti e assegnato a quello di costituzione, e contemporaneamente fu fatto rappresentante del popolo al Corpo legislativo nel Consiglio dei seniori, ma chiese e ottenne la dimissione il 26 dicembre; nel febbraio 1798 fu Commissario straordinario del governo nei dipartimenti del Lamone e del Rubicone; il 15 aprile fu nominato ministro di polizia generale, il 10 luglio ministro dell'interno, nel quale ufficio rimase fino a tutto il gennaio 1799.

Quattro cattivi versi corsero in proposito: T’haju fattu la varva, o San Ginnaru, Giacchì t’ha’ fattu giacubinu amaru, Tradituri, putruni e da quagghiaru; Viva, dunca, Rusulia e non Jinnaru!¹⁸¹. ¹⁸¹ Villabianca, Diario ined., a. 1798, p. 284; a. 1799. p. 103. La misura lasciamola all’ignoto poeta da colascione.