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All'altezza di mille metri press'a poco sul livello del mare, tra il flagellare rabbioso della doccia orizzontale, della pioggia, del soffione, della circolare, e le bastonature della colonna mobile e il rombare cupo dell'acque che s'avventano nelle vasche dei bagni scozzesi, colla massima convinzione affermo e provo che, fra i sorrisi delle bocche contente, a questo mondo si deve porre non ultimo quello dell'uomo, che, uscendo di sotto ai freddi portici di uno stabilimento idropatico, va alla sala di lettura, e, per aspettare la tarda campanella del pranzo, piglia un giornale qualunque, e due, e tre.... Un giornale? Che cos'è? Come si fa? Che affaracci ci sono laggiù nel basso mondo?... Mah? È gran che se l'uomo capisce qualche cosa delle sessantamila lire, dell'articolo di fondo, dei dispacci turchi e dei serbi. Ma ecco il bollettino meteorologico: 32, 34, 35 gradi! A Milano si bolle come la minestra, a Bologna si va in brodo, a Firenze si prepara l'arrosto. Oh implacabile cielo! Cielo, che ti compiaci dei nostri foulards agitati, degli incessanti ventagli, dei nobili sudori e dei plebei, delle tolette svelatrici e de' costumi senza foglia o camicia! Mi pare di vederla questa Milano! dice l'uomo: Vampeggiano i tetti coi mille fumaiuoli abbrunati, vampeggiano i selciati lucidissimi, vampeggia il Duomo, come un gigante calcinato dal sole, e sulla maggiore aguglia la povera Madonnina dorata saetta dei baleni scottanti. La citt

Come pena, per delitti minori, vi sono anche le bastonature. Finita l'udienza del tribunale, che per nostra disgrazia durò tre ore, passammo nel tucul del governatore, dove fummo serviti di tecc che fece accrescere l'appetito che gi

²²⁰ Villabianca, Diario ined., agosto 1798, pp. 412-13. E lasciamo altri fattacci che vanno dal trascorso giovanile al delitto più maturatamente pensato: dalle bastonature del cav.

Lo so, voi siete stato sincero; l'inconsapevole sproposito è la vostra miglior difesa; infatti non vi si può voler male, e voi sapete che io non vi ho tenuto broncio per le vostre bastonature di critico teatrale. Non vi voglio male neppur ora; ma, contrariamente alle mie abitudini, sento il dovere di avvertire coloro che possono supporvi competente anche oltre la critica teatrale, che non bevano grosso, che non prendano per cose serie le brillanti sciocchezze che vi sono scappate dalla penna questa volta. E un'altra volta, prima di lasciarvi tentare, pensateci su un momentino e poi non ne fate niente. Sar