Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 14 giugno 2025
Di questo partito seppe assai male al partito santo, che vedevano prepararsi lo sdrucciolo per restituir la Valtellina, salvo il decoro della Spagna: ma misero chi non ha dal canto suo che la ragione, e commise le proprie sorti a fede di re e a maneggi di diplomazia!
La Veronica m'aveva mandato per mezzo dello zio squisiti manicaretti milanesi dei quali mi sapeva ghiotto, e così si faceva ogni giorno baldoria, e si stava a mensa lungamente. Io vedeva in mio zio non solo il più prossimo parente, il benefattore ed il padre, ma bensì il mio liberatore dall'esilio di Valtellina, che mi pesava assai e non aveva più scopo.
A venti passi di distanza!... ne ho avuto l'assoluzione dal confessore... e tu non sarai più severo di lui!... Non lo so, risposi bruscamente, ma intanto apparecchiati a fare la penitenza, perchè domani partiremo per la Valtellina.... Uscito dalla stanza mi recai subito a partecipare all'Agata la mia scoperta.
Mentre l'inverno quetava la guerra delle armi, risvegliava una guerra di penne fra i gabinetti, agitandosi il destino della valle da politici, da giureconsulti, da teologi e da quei tanti che ponevano in campo ragioni sopra di essa. Né dormiva la Valtellina, mandando al papa, ai re, alle repubbliche, affinché la conservassero indipendente.
Dopo la morte del povero zio avendo fatta uscire di collegio la Giuseppina, ci siamo decisi di passare l'inverno a Milano per regolare i diversi interessi della successione. Mia suocera si rassegnò ad attenderci in Valtellina, avendo potuto ottenere che una lontana parente andasse a tenerle compagnia durante la nostra assenza.
Il vecchio maestro, essa rispose, si trovava in condizioni diverse; la defunta sua moglie era sorella di Tobia l'organista, i legami di famiglia facilitavano le loro relazioni; ma non so se ciò che conveniva a due vecchi cognati di Valtellina possa offrire gli stessi vantaggi ad un giovane milanese avvezzo ad altro sistema.
La Valtellina, la Brianza, i colli del Varesotto producevano dei vinetti esilaranti. Il Monterobbio e l'Inferno rivaleggiavano coi più famosi vini dell'estero. Ogni anno, gli eleganti di Milano facevano regolarmente la loro comparsa alla sagra di Imbevera ed ai mercati autunnali di Lecco.
Di lí a poco ecco che capita a Garibaldi una staffetta da Genova, che gli reca queste notizie: «Pepe uscí di Venezia, batté gli Austriaci, riprese Mestre, 400 prigionieri e 4 cannoni. Per tutta Venezia si suona a stormo. I nostri sulle vie di Treviso. La Valtellina e tutta la Lombardia insorta». Che il Pepe avesse fatto una sortita da Venezia, e con lieta fortuna, era vero; il resto, in grandissima parte, fandonie. Ma in quei giorni chi piú le sballava grosse, piú trovava fede. Infatti, per darne qualche esempio, Piero Gironi scriveva da Lugano il 29 ottobre al Notary: «Insurrezione in Valtellina bene sviluppata. Vi sono molte colonne che marciano su Bergamo. Queste notizie sono ufficiali. Questa sera entriamo in Italia con D'Apice, che si metter
A maneggi e ad armi soprastettero in fine i Cattolici, ed il Feria usò pienamente questa sbattuta a pro della sua corona, lasciando, come spesso accade, i fiacchi nelle peste, e conchiudendo in Milano una perpetua lega, a condizione che la Valtellina tornasse ai Grigioni con buoni patti, e i Grigioni concedessero libero passo alle truppe spagnuole.
Nei giorni poi del Borromeo, un tal Rinaldo Tettone, mercante milanese al quale era avvenuto sì male della mercanzia che diede fondo ad ogni suo avere, si era messo a capo di Farabutti, bravacci pari suoi, che rubando e furfantando vivevano. Da piccoli tentativi incoraggiato a maggiori, fermò d'entrare in Valtellina, e porla a preda. Infatuato del qual desiderio, acciarpò truffatori e bagaglioni e quanti fossero da tal servigio: e chi vorr
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca