United States or Czechia ? Vote for the TOP Country of the Week !


La Beatrice, appunto come la navicella dopo essere stata lungamente sbattuta viene gittata dalla crescente procella a rompere fra gli scogli, dai moti diversi e contrarii dei suoi medesimi salvatori è sospinta ai piedi del patibolo. Qual cuore fu il suo in mezzo a coteste vicende? Riaperse Beatrice il petto alla speranza? Accarezzò le liete immagini della vita? Le sorrise amore?

E tutta questa festa di verde veniva sbattuta dal riflesso del lago, che faceva luminello sulle pareti della stanza.

Del resto, d'indole fredda come quasi tutti i suoi compaesani, Franz ha un'anima incapace al bene come pure al male; è una di quelle creature la cui vita è una landa sterile d'ogni utile germoglio, ma che non è per anco sbattuta da turbinose tempeste.

Imbruniva appena: dai cancelli spalancati del palazzo entrò un gran carrozzone chiuso e nero, come un carro mortuario, e ne discese il conte Della Valle curvo, scarno, coi capelli quasi bianchi: in due mesi era invecchiato di dieci anni. Nella prima sala a terreno fu incontrato dal duca Prospero, anche lui dimesso e colla faccia sbattuta, che lo abbracciò singhiozzando.

Mi fa compassione la lor servitú. |Un altro|. E non meritano pietá anche i poveri uomini dell'India? |Un altro lettore|. Signor Grisostomo, tu ci hai sbattuta sul muso una tantafera da far isbadigliare fino la pazienza di un bibliotecario. Le tue chiacchierate saranno una stupenda cosa; ma noi vogliamo conoscere Calidasa e non te. Non si potrebbe ottenere da V. S. un tratto da galantuomo?

Lalla, pallidissima, aveva gli occhi molli di pianto, le labbra arse; era stanca, sbattuta dall'emozione. Quella donna così superbamente bella, quei versi di fuoco, tutti quegli applausi, quelle grida, quelle feste di una folla delirante; quell'aria greve, viziata della sala che le bruciava la faccia; quella luce, quei colori che l'abbarbagliavano, l'avevano confusa, sbalordita, trasportata.

Totò cuor d'oro, se non mi sbaglio esclamò Totò cuor d'oro!... Il poeta! Accidenti! Totò cuor d'oro! Sulla soglia della sua stanza mi salutò con la mano. La riverisco, sa! E lei me lo riverisca! Suonò una risata ironica, sghignazzante, terribile. Il vecchio sparve nella sua camera. La porticina si chiuse, sbattuta forte.

Mirabili gli atteggiamenti ed i segni della passione, così degli uomini come delle donne, dai veroni, dai tetti e dai palchi; pietosissimi i guai della gente sbattuta su la piazza: alcuni calpestati, altri soffocati morirono; donne gravide si sconciarono: parecchi perfino, o per lo spavento, o pel calore del sole che picchiava loro sul capo intensissimo, o per ambedue queste cause, ammattirono.

Gli mesi a dietro, in una battaglia navale si fe' giornata tra il re di Marocco e il re di Borno: fu sconfitto il re di Borno, e il figlio, il quale è costui, fuggendo in una nave sbattuta dalla furia della tempesta, venne in Italia; non essendo conosciuto, fu venduto per ischiavo. I suoi parenti han perciò inviato trentamila scudi per lo suo riscatto e restituirlo al suo reame.

La duchessa Elena si pose in ginocchio sull'uno dei due cuscini di seta d'oro fattivi collocare espressamente. Alla sua dritta, innanzi all'altro cuscino, ritto in piede, immobile, tutto ferrato e sempre colla buffa calata sul viso, il maresciallo Lautrec. Venne finalmente il cardinal Sanseverino che doveva sposarli. Pronunciate le prime parole latine, disse sottovoce il Sanseverino al Lautrec: Siamo all'altare, levate la buffa. A queste parole, io che gli stavo quasi in faccia sull'ultimo gradino della balaustrata, e benissimo potevo notare ogni cosa, lo vidi star perplesso un momento, e quando poi alzò il braccio per levarsela in fatto, quello gli tremava forte come una canna sbattuta. Si scoperse alla fine; uno strido acuto della duchessa, che balzò in piedi spaventata, fu la prima cosa che successe a quell'atto, o subito un commovimento universale, un bisbiglio per tutta la moltitudine astante. Se invece della figura del Lautrec si fosse piantato li uno spettro, una apparizione spaventosa, che so io, un carcame d'uomo con teschio da morto che si movesse, la maraviglia, l'orrore, il commovimento non sarebbe stato maggiore. Io non ti saprei dire a che cosa potesse allora somigliare la faccia del Lautrec; soltanto io so, che faceva ribrezzo e spavento, tempestata com'era, guasta, mutilata dalle ferite, schifosa, e la sua voce che, come t'ho detto, m'era parsa così alterata, dipendeva da ciò, che uscendogli pel naso, del quale non gli rimaneva che la nuda e secca cartilagine, rendeva quel suono che d