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Aggiornato: 3 maggio 2025


Nel 1848 comandò il reggimento volontari romani che tanto si fece onore combattendo a Cornuda ed a Mestre; ebbe poi il comando dell'Estuario e quindi passò capo di Stato Maggiore col generale Pepe.

Di una di queste visite si conserva traccia nel diario del Collegio militare di Verona. «Il Savio Alvise Quirini dice il diario partì da Venezia un mercoledì dopo pranzo del luglio 1787, alle ore 20, per Mestre. Aveva seco due staffieri ed un furier. Il legno era pronto a Marghera, con quattro cavalli ed il furier davanti, pure a cavallo. Al Dolo si cambiarono i cavalli: a Padova il Savio pernottò nel palazzo Quirini ed il provveditor straordinario di col

Immersa nelle cupe meditazioni, passò senza avvedersene dalle stazioni di Mestre, Mogliano, Preganziol, ma quando il treno correva in fianco ai laghetti formati dalle curve del Sile, fra le canne palustri, e vide apparire la chiesa di San Nicolò di Treviso, come uno spettro severo e grandioso davanti le casupole che lo circondano, sentì una stretta al cuore che le annunziava l’arrivo.

Infine, al Lido ed a Mestre, i cannonieri del reggimento si esercitavano nelle prove di traino con buoi e cavalli, e d'inverno si adoperavano per riconoscere lo spessore dei ghiacci al margine della laguna e nei canali navigabili, per determinare la capacit

Di a poco ecco che capita a Garibaldi una staffetta da Genova, che gli reca queste notizie: «Pepe uscí di Venezia, batté gli Austriaci, riprese Mestre, 400 prigionieri e 4 cannoni. Per tutta Venezia si suona a stormo. I nostri sulle vie di Treviso. La Valtellina e tutta la Lombardia insorta». Che il Pepe avesse fatto una sortita da Venezia, e con lieta fortuna, era vero; il resto, in grandissima parte, fandonie. Ma in quei giorni chi piú le sballava grosse, piú trovava fede. Infatti, per darne qualche esempio, Piero Gironi scriveva da Lugano il 29 ottobre al Notary: «Insurrezione in Valtellina bene sviluppata. Vi sono molte colonne che marciano su Bergamo. Queste notizie sono ufficiali. Questa sera entriamo in Italia con D'Apice, che si metter

A Mestre salì sul diretto Venezia-Milano. Ella tremava all'idea di trovar qualche conoscente che percorresse la medesima linea e la importunasse con la sua conversazione o con le sue offerte di servigi; per fortuna non ebbe a compagni dal principio alla fine che due Inglesi, marito e moglie, immersi nel loro Baedeker: Northern Italy. Solo una volta, verso Peschiera, la signora si rivolse dalla parte della Valdengo e mostrando col dito una striscia azzurra di l

Per l'Ungheria erano quelli i più bei giorni della sua lotta gigantesca contro l'Austria; la Toscana si reggeva a popolo, gli Stati Romani del pari; la Sicilia combatteva contro il Borbone, e Venezia stava incolume in mezzo alle sue lagune cogli allori di Cavallino e di Mestre, e nel marzo 1849 veruno poteva seriamente temere il crimine del 2 dicembre 1851 per la Francia, ove la repubblicana assemblea costituente ancora esisteva.

Dice: A Milano i neutralisti e i preti hanno cercato di fare la rivoluzione con un allarme di campane in piena notte annunciando l'armistizio e la pace. Speravano di salvare l'Austria. Non la salveranno. Ora tutto è a posto. A Mestre ci sono 86 milioni di cartucce per fucili e mitragliatrici. Alle 5 del mattino sotto la pioggia torrenziale, alt a Sanbuchè. Secondo alt a Zero Bianco.

I Bonifazio furono fra quelli eroi che presero parte alla sortita di Mestre, e che difesero Marghera fino che fu ridotta ad un mucchio di rovine. Ma il vecchio soldato di Napoleone fu il solo che potè ritirarsi incolume in citt

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