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Allorquando poi Mohammed II, vincitore di Costantinopoli, minacciò i possesi veneti nel levante, e la repubblica strinse alleanza colla Persia contro il comune nemico, andarono in quella regione i veneziani Lazaro Quirini, Caterino Zeno, Giosafat Barbaro, Paolo Ognibene ed Ambrogio Contarini, i quali nelle loro relazioni, nei dispacci e nelle esposizioni fatte al senato lasciarono importantissime descrizioni dei luoghi da essi visitati .

Ma se la Tarabotti era monaca, l’Aprosio era frate, e come tale sentiva imperioso il bisogno di non darsi per vinto; ond’è che rivedendo a mano a mano le bozze le quali la Tarabotti mandava a correggere al Pighetti, gongolando e zitto zitto egli preparava una difesa del Buoninsegni che abbattesse l’oltracotanza della suora. Compose, consapevole il Pighetti, La maschera scoperta; ma presto dovette apprendere per essa che se il resistere alle donne è impresa difficile, è tempo perduto prendersela con le monache. La maschera scoperta, quando fu sbrigata dal revisore per il Sant’Uffizio, passò a Luigi Quirini, segretario dello studio di Padova; e questi, prima di dar l’ultimo permesso di pubblicazione, la diede a leggere a quella buona lana del frate Girolamo Brusoni, allora in carcere per colpa di apostasia: il Brusoni si distrasse solo con la lettura del manoscritto, ma ne prese copia, e uscito di prigione pochi dopo, corse a cederla, o, se è vero quel che dice l’Aprosio, a venderla alla Tarabotti,

A' 2 di dicembre 1463 il veneto senato ordinava ad Andrea Cornaro di offerire al principe di Caramania Pir Ahmed, e ad Uzunhasan proposta di lega, commettendogli di spedire a questo fine Lazaro Quirini nella Persia, qualora egli in persona non avesse potuto recarsi col

Di una di queste visite si conserva traccia nel diario del Collegio militare di Verona. «Il Savio Alvise Quirini dice il diario partì da Venezia un mercoledì dopo pranzo del luglio 1787, alle ore 20, per Mestre. Aveva seco due staffieri ed un furier. Il legno era pronto a Marghera, con quattro cavalli ed il furier davanti, pure a cavallo. Al Dolo si cambiarono i cavalli: a Padova il Savio pernottò nel palazzo Quirini ed il provveditor straordinario di col

Mentre duravano queste pratiche di accomodamento, arrivò dalla Persia in Venezia nel febbraio 1471 Lazaro Quirini, insieme ad un oratore persiano chiamato Mirath , il quale era latore di una lettera del suo re , che annunciava le vittorie da esso riportate sopra varii principi suoi confinanti, e la sua intenzione di muovere contro la Turchia col concorso della veneta armata.