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Ed escì correndo dietro al principe. Donna Maria era atterrata. Certo non aveva gran fiducia nella bravura del suo sposo, benchè in voce di buon spadaccino. I due cognati si recarono senza proferir parola in un lato remoto del vasto giardino. L

La comparsa di quel giovanotto biondo con gli occhi cerulei gli aveva fatto sentire che un giorno Loredana gli sarebbe stata tolta per sempre e ch'egli non avrebbe potuto nulla per impedire una cosa tanto semplice e tanto grave, poichè non aveva intenzione di sposare la fanciulla, d'affrontare una lotta con la propria famiglia, con la madre, con le sorelle e coi cognati.... Loredana avrebbe appartenuto ad Adolfo Gianella, impiegato di banca e piccolo possidente.

I due cognati arrivarono correndo alla villetta e furono di balzo nella camera di Matilde. Alla voce del marito che la chiamava, la giacente si riscosse, aprì gli occhî, la luce dell'intelligenza tornò a brillare in essi; ed esclamando con immenso affetto: Ah! mio Alberto, mio Alberto! essa gli gettò le braccia al collo e ruppe in un pianto dirotto da cui ebbe subito grandissimo sollievo.

Siate cortesi fra di voi e tu sii coi tuoi suoceri, coi tuoi cognati, con tutti i membri della nuova famiglia di un'amorevolezza piena di riguardi; senza buttarti ai nuovi affetti con prorompente imprudenza. È meglio metter da parte qualche tenerezza di riserva, nel caso in cui la meritassero.

Poi il signor Daniele non conosce Tobia, non l'ha ancora veduto... è un buon diavolo, ma originale.... ed ha la lingua un po' troppo lunga. I due cognati andavano d'accordo in molti punti, per esempio nel giudicare l'ordine e la nettezza come cose di lusso; ne sia prova l'abitudine del maestro di farsi servire dagli scolari, che gli mettevano la casa a soqquadro e ne facevano un letamaio.

Il divino poeta che sapea dell'amore di Paolo e Francesca, cognati, li dipinge ancora stretti insieme dopo morte nella bolgia desolata dei lussuriosi, ma non combusti dal fuoco divoratore. Nel suo poema quel grande pensatore, li ha collocati spietatamente all'Inferno.

Il vecchio maestro, essa rispose, si trovava in condizioni diverse; la defunta sua moglie era sorella di Tobia l'organista, i legami di famiglia facilitavano le loro relazioni; ma non so se ciò che conveniva a due vecchi cognati di Valtellina possa offrire gli stessi vantaggi ad un giovane milanese avvezzo ad altro sistema.

» In quell'intervallo Goccelino, che dalla donna sua si era compiutamente alienato, considerava quali spessi colloqui i due cognati avessero fra di loro, quale perfetta intelligenza, e come rammorbidivasi il cuore del fratel suo verso Bertradina. E che suo fratello ad affetto tenero e compassionevole non aveva ancora, e forse non aveva mai aperto il cuore! Ma Goccelino s'illudeva.

Per andare io ingannava un'altra donna, mia madre, mia sorella, i miei amici; io faceva venti ore di viaggio, io rimaneva sei giorni nell'albergo del paesello: per venire ella ingannava un uomo, ingannava suo padre, i suoi fratelli, i suoi cognati, sua suocera, i suoi servi, i suoi amici, si esponeva a viaggiar sola, bella e graziosa, per trenta ore di viaggio, in mezzo ai pericoli, venendo ad un pericolo di morte.

Cosa vuole? esclamò la povera donna. Avrebbero torto, ma temo che sarebbe così. La madre di Violet era romana; una dolce creatura! Ma non direi che lei e i suoi cognati avessero due idee comuni; e loro gi