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Essa dava ali ai suoi piedi; lo aveva reso irrequieto; non gli dava pace; novello Asvero, l'impressione prodotta dalla casa in fiamme e dalla moglie uccisa; il grande eccidio di quanto gli era più caro al mondo, lo spronavano a correre, a fuggire; non gli dava pace; lo rendeva errante, ramingo, senza patria. E l'altro rimase solo, sulla soglia della sua casa, pensando.

Affascinato dalla molle e tenera bellezza di Vincenzina, che il destino gli aveva condotto ai piedi, uso, come tutti i forti, a creder suo tutto quanto cadeva nel dominio del suo egoismo, stese la mano sul bene di un fratello povero e ramingo: e se ne impadronì... ossia lo comperò col denaro che servì a coprire un furto.

Lasciare tali abitudini, tanti affetti di famiglia, e andar ramingo in lontani paesi gli tornava amaro, doloroso, straziante. Ma mancava il lavoro, e quindi il pane per tutti. Partì col cuore lacerato quando cadevano le foglie e la cattiva stagione s'avvicinava a gran passi.

Oh se sapeste, continuò il vecchio, quanto è amara la vita dell'esilio! Abbandonare la patria, i parenti, gli amici, per vivere ramingo in suolo straniero fra gente straniera! Nessuno ha un sorriso, una parola amica pel povero esiliato, la natura stessa è muta e triste a suoi sguardi. Invano egli cerca una citt

Intanto ella dormiva certamente d'un sonno tranquillo sotto le candide cortine del suo letto, e mentre nell'alcova elegante aleggiavano dei sogni color di rosa, il povero orfano, ferito mortalmente, abbandonava il tetto ospitale, e andava incontro all'ignoto, disingannato di quegli sguardi fatali che gli promettevano il cielo, e poi lo abbandonavano ramingo sulla terra.

Gli accorgimenti di Manfredi non dovevano gran pezza durare; egli li aveva operati per sospendere i casi presenti, sapendo che da cosa nasce cosa, e il tempo la governa, e per dare a divedere all'Hochenberg che penetrava i disegni suoi, e poteva renderli vani. Infatti il Marchese pensando che il sottomettersi adesso dopo Manfredi non gli avrebbe fruttato molto utile, stimò meglio mantenersi nemico, ed aspettare occasione di vendere a caro prezzo la sua resa. L'occasione non tardò molto a venire. Vedeva Manfredi la petulanza dei fuorusciti napoletani, Morra d'Aquino, San Severino, che seco lui abitavano in corte del Papa; e con destrezza maravigliosa dissimulava, e gli oltraggi ricevuti altamente nell'animo imprimeva, divisando bene vendicarsene un giorno. Intanto Bonello di Anglone, suo capitale nemico, ottenuta dal Papa la investitura di parte del Principato di Taranto, per la strada di Alesina s'incamminava a prenderne possesso. Manfredi in quel giorno medesimo, avendo saputo che l'Hochenberg con lo esercito si avvicinava, mosse da Teano per andare ad abboccarsi con lui. Volle la fortuna, che per via s'imbattesse in Bonello, il quale tutto orgoglioso si avanzava tenendo la mano dritta del cammino. Manfredi scongiurava i compagni, affinchè adesso lo lasciassero stare, non sarebbe mancato tempo a trarne vendetta; ma essi risposero, che non avrebbero consentito giammai che si facesse un tanto spregio al figliuolo dello Imperatore Federigo. Le due compagnie si accostavano, quella di Bonello sembrava volesse cedere; allora Marino Capece, uomo di natura avventata ed amicissimo di Manfredi, trascorse col suo destriero, e percotendo con la mazza ferrata le spalle di Bonello: «Scendi, schiavogli disse «e fa omaggio al figlio del tuo ReQuesto fu il segnale della battaglia; posero mano alle spade, e cominciarono a menare. Il Principe, da che non aveva potuto impedire che accadesse quel fatto, si studiò che riuscisse felice; e da franco cavaliere spintosi con incredibile furia addosso al Bonello, lo afferra al cimiero, gli scioglie la barbuta che gli difendeva la testa, e col pugnale gli sega la gola: i compagni di Bonello, visto quel caso, fuggono a precipizio. La nuova giunse tosto in corte del Papa, il quale, infellonito per la morte d'Anglone, spedì gente a perseguitare l'uccisore. Manfredi, stimandosi male sicuro all'aperto co' suoi fedeli, si rifugiò nel castello dell'Acerra, dove rimase alquanti giorni. Bertoldo, visto Manfredi in disgrazia del Papa, gli si fece subito nemico, o con tutto il suo esercito ad Innocenzio si vendè. Il Marchese Lancia avvertì il suo nepote Manfredi, affinchè si partisse dall'Acerra. Manfredi adesso ramingo e profugo era venuto in parte che non aveva più terreno che lo sostenesse. Sperava ripararsi in Lucera, ma anche questa citt

Ne le tue rotte corde, nel buono ramingo tuo core l’anima de la plebe passò col suo stanco dolore, e piange....

In stesso vedeva il patrizio milanese destinato ad espiare le colpe del patriziato, e a ripararle. In Francesco Sforza vedeva il giovinetto ramingo che doveva portare la pena dei falli del padre per farli dimenticare poscia con qualche luminosa virtù. Nella Ginevra Bentivoglio, figlia dello spodestato signore di Bologna, vedova di un altro che aveva perduto il proprio dominio, vedeva quasi un'occasione per cui sarebber caduti coloro che avevano soccorso alla Francia a danno d'Italia. Ed ora dopo tanto tempo d'incertezza e timori accorgevasi che tali idee prendevano di giorno in giorno realit

Ma il Papa erra ramingo in Francia. Ritorner

Questo nume benefico agli infelici, esiliato dagli altari dell'umana ingratitudine, andò vagabondo e ramingo sulla terra, arrestandosi di preferenza sui clivi ridenti di vigneti, ove continua in modo clandestino l'esercizio dei sacri suoi riti. Tutto il bene e il male del mondo, l'amore o l'odio, le gioie e le lagrime, la poesia e i dolori della vita umana, l'incenso profumato, e il fumo graveolente dei roghi, tutto svapora, tutto sale all'empireo, tutto si confonde nell'etere. Le meteore raccolgono tutte le emanazioni della terra, materiali e morali, visibili ed invisibili; il vento le agita, il tuono le scuote, il fulmine le riscalda, l'umidit