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Aggiornato: 8 giugno 2025


Grandissima fu la cura che pose da lato di terra a custodire i passi, afforzando Cepperano, San Germano, e mettendo scelto presidio in Benevento: per mare, le sue galere unite a quelle dei Pisani e dei Genovesi, che sommavano in tutte a meglio di ottanta, lo tenevano sicuro.

Vedesi che tenevan quasi tutta la Venezia, salvo Padova con quelle sue lagune ove veniva sorgendo la cittá di lei figliuola; tutta l'antica Insubria e Liguria, salvo Genova e sue riviere; e tutta Toscana e il mezzodí d'Italia, salvo Ravenna e alcune altre cittá alla marina orientale, e Napoli e poche altre alla occidentale, e Roma in mezzo isolata e compressa tra i due potenti duchi di Spoleto e Benevento.

Ma Ancona si riscattò con danari, e Federigo s'avanzò contra Roma e papa Alessandro; sforzò la cittá leonina, assalí ma non poté sforzare il Colosseo dove il papa s'era rinchiuso, ed onde poi egli si salvò a Benevento.

Nella Tuscia certi nove, Lucca, Chiusi, Firenze, Populonia, Perugia, Fermo, Rimini, Spoleto e Benevento; incerti gli altri tre, Siena o Soana, Camerino ed Imola.

Mentre così Manfredi, a malgrado del suo bel discorso di sortire alla campagna, stava riparato dentro la Fortezza, non perchè gli mancasse il coraggio, chè anzi ne aveva moltissimo, ma perchè dubitava dei suoi fedeli Baroni; e Carlo, da che non poteva scoprirsi lione, attendeva con la sagacia della volpe a specolare il momento opportuno, accadde in San Germano una avventura grave in stessa, più grave per le conseguenze, e fu questa. Camminavano sopra lo spaldo a diporto molti dei principali capitani del Re Manfredi, tra i quali il Conte Giordano d'Angalone, e l'Amira Sidi Jussuff, favellando, come i soldati costumano, delle cose della guerra; e secondo che avviene entrando di un particolare in un altro, il Conte Giordano venne sul discorso dei casi presenti, e con molto savie ragioni dimostrava doversi tra breve sciogliere lo esercito nemico, però che inoltrarsi nel Regno con San Germano alle spalle sarebbe, stata impresa più presto stolta che audace, il Conte di Provenza intendeva poco di milizia da commettere tanto irreparabile errore; essergli l'indugio rovina, perchè sapeva di buon luogo che stava co' soldati allo stecchetto di vittovaglia e di quattrini; i soldati poi non intendere nulla di promesse; volersi oro per mandarli innanzi, ferro per mandarli indietro; sopra ogni anima al mondo seguitare essi l'antica sentenza, che dove non si guadagna si perde: e qui, aggiunte molte altre novelle, passava a dire come savio consiglio del Re fosse quello di abbandonare Benevento, e accorrere con quante forze aveva in pronto a tutelare San Germano. A questa proposizione rispondeva l'Amira, ch'ei favellava da quell'uomo ch'egli era, ma che però poco rimase che per lui San Germano non si soccorresse; e dove avessero seguitato il suo avviso, la Fortezza, come pare, sarebbe gi

L'Italia poi deve a Guerrazzi il non aver essa veduto spento il fuoco sacro del sentimento nazionale. Da trent'anni il cuore d'Italia palpita potentemente rimescolato da questo scrittore veterano. La Battaglia di Benevento, l'Assedio di Firenze, Isabella Orsini, Veronica Cibo, i Nuovi Tartuffi, Beatrice Cenci, l'Asino, il Buco nel muro.... ed i suoi scritti politici, hanno avuto un rumoroso successo, non solamente letterario, ma nazionale. La stranezza del suo stile, amalgama bizzarro di lirismo e di pedantismo sonnolento, che si direbbe del Byron affannato e svaporato, del D'Arlincourt concentrato, la singolarit

Ma il buon vecchio mi pregò di non darmene pensiero, perchè lui, in sartoria, con gli stratagli, avrebbe saputo farsene un altro. Nella prigione di Benevento avevo imparato a consumare il tempo con dei lavori di carta. In pochi mesi ero riuscito a mettere assieme una gabbiuccia che regalai a un secondino. Ma al Castellaccio non c'era proprio nulla da fare.

Tegolino, urlarono gli scrivani, tienti stretto il tesoro: vuoi tu diventare duca? Da' voce di comprare Benevento: vuoi tu che io ne dica una parola al Papa? Il palazzo Farnese per magione ti basta? Se no, tu ci farai la giunta come Sisto al Vaticano... Vediamo un po' quanto ti ha dato il carbonaro.

Certo, lo scopo della Battaglia di Benevento fu quello, che altrove annunciai, compreso nel detto dello Alfieri: «...... oh! ben provvide il cielo, Che uom per delitti mai lieto non siaTuttavolta di leggieri confesso, che il modo col quale apparisce dettato il Libro, toglie non poco alla efficacia del fine proposto.

Io non voglio rinnuovare le antiche querele, ma ti giuro pel tuo amore, che nella pianura di Benevento mi metterò in abbandono del corpo.» «E se tu parti, pensi ch'io vorrò rimanermi sola in questo deserto di dolore

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