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Aggiornato: 8 giugno 2025


«Rinaldoparlò il Conte della Cerra, cogliendo l'occasione di accostarsegli, quando camminavano alla volta dello steccato fuori delle mura di Benevento; «Rinaldo, voi avete veduto con quanta costanza io vi abbia salvato la vita; adesso ragione vuole che voi facciate alcuna cosa per salvare la mia.» «Io bene pensava a questo, Anselmo; state di buon animo

Questa edizione comparisce notabilmente emendata, e nello stile corretta, non però mutata: avvegnachè per volgere degli anni o in meglio o in peggio lo stile muti, e i rattoppi stridano con la stoffa, come i ritocchi a secco sopra gli affreschi: nonostante questo, per varianti, emende e correzioni, la edizione Le Monnier è l'unica che io ritenga normale della Battaglia di Benevento. Vivi felice.

Il volto di Alessandro, da bianco addivenuto per paura, arroventa. Nel tempo stesso cento destre cadono sui manichi dei pugnali, chè le spade avean tutti lasciate fuori la porta, ed il principe di Benevento fa qualche passo onde istrappare quel temerario di quel sito, e gittarlo lontano. Ma lo sguardo altero del giovane l'arresta, e, dopo averlo considerato un istante con aria di freddo disprezzo, si rivolta novellamente ad Alessandro e soggiunge a voce forte e tranquilla: , sire papa, tu sei lo più vigliacco uomo di cristianit

Quando apparve vicina la porta di Benevento, in quei tempi conosciuta col nome del Calore, Rogiero, che per la prestezza con la quale andava il destriero non aveva potuto formare parola, lasciò cadersi da cavallo, ed offerta la mano al Conte Giordano gli tenne il seguente discorso: «Conte, vi ho per salutato; io so pur troppo che le imprese gentili non hanno bisogno di altro guiderdone, e sono premio a stesse; tuttavolta sappiate che vi devo la vita, e che mi torna dolce manifestarvi....»

L'ossa del corpo mio sarieno ancora In co' del ponte, presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora: Or le bagna la pioggia, e muove 'l vento Di fuor dal regno, quasi lungo 'l Verde, Ove le trasmutò a lume spento. Purg., c. 3.

E cosí attese all'Italia, fu re piú italiano che gli altri; meno male quando un re straniero ha nazionali il piú degli Stati. Risedette in Pavia, l'antica capitale. Guerreggiò nel Friuli contra gli slavoni invadenti; e, durante quasi tutto il regnar suo, guerreggiò contro a' saracini, alle cittá greche e al duca di Benevento.

Avanzavasi questi da Roma a Benevento, e vi s'avanzava dal Regno re Manfredi, mal secondato, giá tradito da' suoi. Anche Manfredi fu principe di conto, non indegno del padre. Ma non mi par quell'eroe, massime non eroe d'indipendenza, di nazionalitá italiana, che ne vorrebbon fare taluni.

«Se il Pastor di Cosenza, che alla caccia »di me fu messo per Clemente, allora »Avesse in Dio ben letta questa faccia, »L'ossa del corpo mio sarieno ancora »In co' del ponte presso a Benevento, »Sotto la guardia della grave mora. »Or le bagna la pioggia e move il vento »Di fuor dal Regno, quasi lungo il Verde, »Ove le trasmutò a lume spento

«Le medesime cagioni che dovevano rovinare la impresa di Carlo a San Germano la rovineranno a Benevento; prendiamo la lepre col carro; non vi dolga indugiare; soprastando si consuma il nemico; Vostra Serenit

E allora, fosse o no per restaurare Adelchi, congiurarono parecchi duchi longobardi; e, dicesi, tutti e tre, quelli di Benevento, di Spoleto e del Friuli, che erano stati i maggiori del regno.

Parola Del Giorno

s'alceste

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