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Aggiornato: 8 giugno 2025


Gli abitanti stessi sembrano viventi tradizioni di quell'avvenimento, che è la gloria e il vanto del luogo, e l'unica ragione di visitarlo. Come a Benevento non è spento il ricordo della battaglia di Manfredi, così qui il ricordo di quella di Corradino.

La Battaglia di Benevento incontrò fortuna oltre il merito: di questa può dirsi, che fu quasi il Beniamino della critica, e fino ad oggi essa ebbe l'onore di ben quattordici edizioni: però in siffatta specie di trionfo letterario, nei tempi novissimi si levarono parole acerbe, come anche in Roma accadeva in ogni trionfo. Non avendo mai speso inchiostro a difendere il pregio degli scritti miei, non mi prende vaghezza d'incominciare a farlo adesso: dello ingegno giudichi ognuno come gli piace, dell'onor mio come deve. Tuttavolta se m'interdico dir bene dei miei scritti, prego licenza per dirne alcun poco di male. Rileggendo adesso la Battaglia di Benevento, parmi libro ardentissimo e non di bella fiamma: vi traspira dentro certo sgomento per nulla naturale alla et

l’ossa del corpo mio sarieno ancora in co del ponte presso a Benevento, sotto la guardia de la grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento di fuor dal regno, quasi lungo ’l Verde, dov’ e’ le trasmutò a lume spento. Per lor maladizion non si perde, che non possa tornar, l’etterno amore, mentre che la speranza ha fior del verde.

Dunque non è anche l'ora, pensò Manfredi; poi rispose al Cavaliere: «Gran mercè, Barone; da che siete venuto, vi accetto; a Benevento potremo sospendere anche una volta la fortuna di Carlo.» «E se a Dio piace, superarlasoggiunse lo sconosciuto.

Per ottenere sposa al suo bastardo Giuffrè Sancia bastarda di Alfonso il Papa consentì si alienassero dalla Chiesa le contee di Anguillara e Cervetri, poco prima causa di guerra tra Ferdinando di Napoli e lui: un propose in concistoro erigere un ducato di Benevento, Pontecorvo, e Terracina, ed investirne il duca di Gandia; i Cardinali dissentirono, uno, il Piccolomini, si oppose invano: dov'è dunque il dominio temporale d'instituzione divina?

In Italia, Pipino re guerreggiò contra il duca di Benevento, ma senza frutto; contra greci e veneziani, con questo gran frutto per gli ultimi, che tra guerre e paci coll'imperatore occidentale, essi scossero piú che mai lor dipendenza dall'orientale.

Arrestato presso Santa Agata dei Goti, mi trasportarono a Benevento, e mi gettarono entro una prigione, dove traverso una porta udii congiurare la vostra rovina: non pertanto io era condannato a morirvi di fame, se altri non mi soccorreva.... la vostra nobile figlia mi soccorreva....» «E a te chi fu che lo disse

«Voi parlate da quel maestro di guerra che sieteinterruppe il Marchese e Conte di Lancia; «tuttavolta pensate, per i sussidii che abbiamo trovato in Benevento noi superare di gi

Si pretende che esso abbia segnato una volta la linea di confine fra gli stati della Chiesa o ducato di Roma e il ducato longobardo di Benevento; ma la cosa è tutt'altro che certa; sembra anzi assai più probabile che allora, come oggi, il Liri dividesse i due stati. Stavano accampati vicino al fiume, attorno ad un mucchio di fieno, dei soldati di cavalleria.

L'anno appresso passa per Toscana e si fa incoronare imperatore in Roma da papa Giovanni XIX; ed ivi terza baruffa tra romani e tedeschi. Tutto inutile. Scende a Benevento e Capua, e vi si fa riconoscere all'intorno, risale a Roma, a Ravenna, a Verona, a Germania, lasciando tranquilli i pavesi, a patto che riedifichino il palazzo.

Parola Del Giorno

s'alceste

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