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Aggiornato: 26 giugno 2025
E se vi dicessi che il vero conte Renato Sampieri bandito in esilio nel 1778 colla moglie ed un bambino morì a Barcellona in Ispagna un anno dopo e che io tengo il certificato autentico della sua morte?
Per che modo Dio pota i tralci uniti con la predecta vite, cioè i servi suoi, e come la vigna di ciascuno è tanto unita con quella del proximo, che neuno può lavorare o guastare la sua che non lavori o guasti quella del proximo. Sai che modo Io tengo poi ch'e' servi miei sonno uniti in seguitare la doctrina del dolce ed amoroso Verbo?
Nella calma solenne di quell'ora, in quella solitudine, dove l'occhio del sospetto non arrivava, il Palavicino fu per la prima volta ascoltato con attenzione e con raccoglimento da' suoi compatriotti, al cui orecchio suonarono le seguenti parole: Innanzi tutto, o amici, prese a dire il giovane Manfredo, io debbo domandarvi perdono se v'ho tratto lontano da Venezia senza riceverne prima il vostro assenso; ma il tempo incalzava, ed occorreva di far presto; d'altra parte io mi teneva sicuro, come mi tengo anche adesso, che non vi sareste mai sdegnati con me quando foste per sentire dalla stessa mia bocca i motivi che mi consigliarono.... Io vengo da Milano ch'è poco, voi tutti ne siete partiti che non è gran tempo. Nei motivi della vostra partenza, anzi della vostra fuga, troverete anche quelli per cui ed io e questo mio amico al quale debbo la vita, e questo conte Birago, col quale per molti anni io non ebbi mai accordo, e che fu così generoso da esibirmi per il primo la sua amicizia, abbiamo pensato di condurvi qui. La condizione della nostra carissima terra è a tale estremo di miseria e di ruina, che basta toccarne di volo, perchè tosto ne si apra dinanzi la miserabile scena. Nè che a voi, anche nel mezzo delle allegre feste, fuggisse dalla memoria, io ne ebbi un profondo indizio, cari miei, indizio che mi fece sperar tutto da voi, pel quale compresi che del vostro paese è in voi ardentissimo l'amore. Due notti sono, ritornatevele nella memoria, io ebbi la gioja, sì, la gioja, di vedervi tutti quanti conturbati e percossi in mezzo alla allegria che vi circondava. Pure, a lungo andare, continuando a dimorare in questa citt
Oh, potresti giurarlo, nol sono; interruppe Tommaso, ridendo sgangheratamente. E perciò, vedi, mi tengo alla larga. Il castello mi d
Nel teschio vedo la materia: in te lo spirito: in quello il vuoto; in te il pensiero.... In te Dio! Ho riletto le memorie di quest'anno! Mio Dio, mi vedi? Non so scrivere. Je ne vous oublierai pas, ella scrisse: e nel cassetto mio tengo la sua lettera mezzo aperta per leggere. Tento di scriver oggi, 22. Ho veduto Lidia qui a Milano.
Non in tutte, signor dottore! gridò il duca di Marana. Qui Ella casca in una materia nella quale io mi tengo baccelliere. In ogni citt
VIGNAROLO. Tien la porta aperta mentre saglio, ché le scale sono oscure. ARMELLINA. Tengo. Eccolo dirupato. VIGNAROLO. Oimè oimè! son morto! ARMELLINA. Che avete, padron mio caro? VIGNAROLO. Mi è venuto meno un scaglione e ho sdrucciolato con tutti i piedi e mi ho infranta una spalla! ARMELLINA. Entrate, ché vi ungeremo con un poco di grasso di querciuolo. VIGNAROLO. Oimè! oimè!
E tengo per fermo che non sará persona, di qualunque stato o grado esser si voglia, ch'opponga che la detta impressione non si debba fare su le monete e d'oro e d'argento che per l'avenire si faranno; e ciò per esser cosa necessaria e di grandissima importanza ed utilissima nel general fatto delli danari, ed anco perché è cosa di ragione.
talora, e strappa l’urlo; e in un singulto lo spezza; e poi lo sgrana in razzi, in trilli salenti in frenesia, come zampilli di sangue, verso un paradiso occulto. Io che t’ascolto, piccola, celata fra Georg il minatore e Willy il fabbro, pur tengo, dietro questo chiuso labbro, una pulsante forza imbavagliata.
Dico che questi soli hanno probabilitá di fondare una politica permanente della nazione italiana, perché non tengo per probabilitá computabile, tengo per poco piú che caso, quello che avvenisse mai d'un principe od uomo di Stato, cosí grande insieme e cosí fortunato, da vincere le discordie e le invidie, da raccôrre in una le diverse opinioni, le politiche parziali italiane.
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