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Ah! tenetevelo caro il suo cuore replicò la contessina con tale inflessione di voce, che fece trasalire la guantaia soltanto pregate il vostro sposo di essere più prudente e non parlare con tanta leggerezza di voi cogli amici. Poi, colla massima disinvoltura: Siamo intese, mia cara, tengo i guanti per me: la mia cameriera passer

La popolana appariva vivamente commossa, mentre la giovane guantaia rimaneva impassibile, come se la cosa non la riguardasse. ... lo tengo sempre esclamò Annetta Maria, guarda nel secondo cassetto del canterano, in quella scatola di cartone giallo; lo troverai. La giovine obbedì senza dimostrare molta emozione.

E cosí per questi e molti altri modi, e' quali l'occhio non è sufficiente a vedere la lingua a narrare il cuore a pensare quante sonno le vie e' modi che Io tengo, solo per amore e per riducerli a grazia, acciò che la mia veritá sia compíta in loro.

No, caro; anche il piacere deve essere un calcolo. Su questo soggetto ho tutta una teorica che potrebbe far la fortuna di un pensatore. Non ci tengo, e non ne ho preso la privativa. E prima di ogni cosa sappi che non ci sono piaceri di prima, di seconda, o di terza classe, come i vagoni della ferrovia. Ne hanno l'etichetta, ma è bugiarda, per canzonare i creduloni. Io ho trovato, per esperienza, che è meglio pei viaggi corti prendere un biglietto di terza; e il piacere è un viaggio corto, cortissimo; non mette conto di prendere per esso un biglietto di prima. Coloro che parlano di piaceri raffinati sono, come dicono qui, dei «bagoloni» che si vogliono dare aria di intenditori. Il piacere non è una raffinatezza, è anzi se vuoi che ti dica la mia schietta opinione una grossolanit

Davvero? disse Nancy. Davvero, disse Clarissa. E non c'è che un sarto al mondo: Paquin. Se non si è vestite da Paquin, tanto vale girar nude. Nancy sorrise. Sai, debbo pensare al mio Libro. E d'altronde, ci tengo poco alla toilette. Ah! disse Clarissa, ci tieni poco alla toilette? Sta bene. Sta bene. Fa a modo tuo.

E voi, seriamente, ardireste essere d'una contraria opinione? Pur troppo, signora, e non solo tengo che gli uomini amino più fortemente a gran pezza, ma aggiungo.... Suvvia, non vi fermate a mezza strada! disse Ginevra. Dopo quello che avete gi

Ora è senza febbre, ma la tengo a letto per precauzione. Mentre scrivo, ella dorme tranquilla, e io, alzando gli occhi dalla carta, vedo il suo visino affilato dalla breve malattia, vedo le sue manine rosee che spiccano sulla coperta bianca... Caro, caro angiolo!

Lo credo; ma guardi il tramonto, riprese Duccio, indicando con un gesto il cielo opalescente e le acque che rabbrividivano alla brezza. Guardi che meraviglia! Le dispiace che io parli con Bruno? domandò Nicla. No no, la prego! rispose Duccio. Poichè lei mi tiene il broncio e non dice parola.... seguitò Nicla. Non le tengo il broncio, ribattè il conte.

Tengo due marenghi. Tieni, tieni tutto. Bisogna imparare. A Tommy. Ti secchi eh, povero Tommy? E gi

E di nuovo arricciò il naso: Peuh! ma fiutò ancora, la cambiale... e finalmente, quando la ripose nel portafoglio richiuse il cassetto, pensò con aria soddisfatta di padronanza: Ma intanto, me lo tengo io, sotto chiave, il cicisbeo delle contesse.