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Aggiornato: 2 settembre 2025
Staccando alfin la mia bocca dalla tua bocca satolla, vedo oh terrore! la Notte vorace salire verso le nostre labbra... la Notte, divoratrice eterna di speranze e d'oro solare!... Un giorno!... Ecco ancora tutto un gran giorno annientato!... Salvami, bel Destino!... mio Destino che amo!... Il Torrente millenario.
Egli svela chiaro alla damigella le speranze osate concepire, richiede da lei franca risposta. Ed ella? dimanda Baccelardo. Ella non lo scacciò gi
Pur vi rivedo ancor, povere stanze, Linde stanzette de la madre mia: Oh, nel mio sen, che folla di speranze, Quando, ricca di sogni, io ne partìa!... Pur vi rivedo ancor, povere stanze. O bianco letto ove dormii bambina, O vaghi fiori, o ninnoli gentili, Soavemente, con virtù divina, Voi mi parlate dei trascorsi aprili; O bianco letto ove dormii bambina!...
Quel triste corteo di speranze e di disinganni, di gioie fugaci e di assidui dolori, di sogni ridenti e di torbide vigilie, passò dinanzi alla mente di Aloise, in quella che guardava la pagina posta sotto i suoi occhi, come un fiero rimedio, dalla piet
Drollino incontrò un'altra volta la Duchessa, e fu contento di vederla, perchè aveva udito dire che la signora non stava tanto bene. Si buccinava anzi che ci fossero delle speranze..., certe speranze soavi, che si concretano nei preparativi d'una piccola culla....
Con quest'alte speranze e queste cure Si partiva l'Eroe, mentre più vasto Per la rigida notte infurïava, Turbinando, l'incendio. Arder parea La terra intorno, e correr sangue i fiumi, E, ad ingoiar tant'ira e tanti affanni, Come abisso di morte, aprirsi il cielo. Sentîr le fiamme inaspettate e il lezzo Dei feroci olocausti, e balzâr tutti Fuor del sonno i Celesti, a quella guisa Che sbucan da le pingui arnie ronzando Le pecchie industri, allor che il dispettoso Villan, che con obliquo animo guarda Al prospero vicin, l'aride ammucchia Secce del campo, e presso agli alveari Gitta la fiamma e, pago il cor, s'invola. Sorser così l'alme beate, e primo Al veroni del ciel, trepido, ansante Di recidiva volutt
Coi più vivi colori, Diego le dipinse l'amore che l'aveva infiammato per lei, la gioia che avrebbe provato sentendosi corrisposto, l'avvenire pieno d'inebrianti speranze, di continua felicit
La condotta di Napoleone fin dal principio del suo dominio corrispose a siffatte predisposizioni della nazione. Il nipote si era preparato alla politica sia italiana che tedesca con alcune idee dello zio. Arrotondare la Prussia tra il Settentrione e l'Oriente, non consentire a nessuno dei due maggiori stati della Confederazione una posizione dominante, assoggettare gli staterelli all'influenza della Francia, ridomandare quanto più era possibile della Germania occidentale per l'impero napoleonide: a cotesto, press'a poco, erano dirette le segrete speranze del nipote di Napoleone. Perciò, fin da presidente, si era affannato con vigile zelo a sventare lo sperato reame di settanta milioni di uomini del principe di Schwarzenberg; solerzia, la quale per l'appunto dimostrava quanto poco pizzicasse di cose tedesche: e perciò i suoi ambasciatori in tutte le piccole corti tedesche dovevano stimolare incessantemente la gelosia contro le due potenze direttrici della Confederazione. La storia delle segrete relazioni tra la Prussia e la Francia è tuttora al buio; ma dalle schiaccianti rivelazioni fatte al mondo dalla Prussia nel luglio del 1870 è lecito ravvisare con sicurezza, che la condotta di Napoleone verso di noi fu di gran lunga più sleale, di gran lunga più indegna di quanto tutti non credessero al tempo della guerra dello Schleswig-Holstein. Come lo zio, il nipote cercò prematuramente d'intendersi con la Prussia. Non più che un'occhiata alla carta germanica insegna, che la distribuzione territoriale del Congresso di Vienna non poteva durare, e che infallibilmente sarebbe stato tentato ancora una volta il fridericiano corriger la figure de la Prusse; e la Francia, quindi, avrebbe forse tratto vantaggio per sé dall'ambizione, alla quale per la sua situazione stessa lo stato prussiano era sforzato ad uniformarsi. Ma a tali disegni non diedero appicco la lealt
Il primo effetto del loro incontro furono le lagrime, lagrime di gioia e di tenerezza, sgorgate dal rapido risveglio di tanti ricordi dolci e luttuosi, sereni e strazianti, da tante speranze lungamente nutrite invano, e alfine soddisfatte; lagrime miste ai baci e ai sorrisi.
Considerate le infinite rappresentazioni artistiche moderne della morte tanto più potenti sull'animo nostro, tanto più attraenti quanto più questo fatto della morte, abborrito dalla natura umana, ci è mostrato nelle sue parvenze maggiormente odiose, maggiormente contrarie all'idea nostra del giusto e del ragionevole, quando colpisce l'innocenza, la grazia, la bellezza, l'amore, le giovanili speranze.
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