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Il commissario proseguiva frattanto le ricerche in uno stanzino attiguo, lo spogliatoio, dove un altro armadio, il lavabo ed i bauli tenevano tutto il luogo disponibile. Non vi trovò nessuna carta. Rientrato nella camera, la traversò dirigendosi alla sala: qui le ricerche furono ancora più brevi ed inutili; perchè, oltre i divani e le poltrone, solo una tavola piena di minuti ninnoli e il pianoforte sul quale stava spiegato un fascicolo del Pessard la mobigliavano. Gi

Gustavo in tutto lo splendore d'un'acconciatura di rispetto più che accurata, abbagliante per i bottoncini di diamanti allo sparato della camicia, pei bottoncini d'oro al panciotto nero, per la lunga e grossa catena d'oro dell'oriuolo, dalla quale pendeva una voluminosa ciocca di ciondoli, di ninnoli, di minuterie preziose, stava innanzi allo specchio ammirando il nodo elegante della sua bianca cravatta e le volute graziose alle tempia della sua zazzera arricciata dal ferro sapiente d'un parrucchiere alla moda.

Francesco! Oh! È andato via anche lui! Un po’ di disordine nei ninnoli e nei ritratti, e niente altro. È tanto stordita! Com’è possibile? Ella sapeva l’indirizzo di questa casa, perchè è qui che io ricevo le sue lettere d’affari. Ed è venuta qui per un convegno galante! Ah, è orribile, è orribile! Francesco Carlo Niente. Francesco Come niente? Hai una certa faccia.... Carlo

Dalla sala sontuosa adiacente a quella da pranzo, i due amici rimasti soli passarono nell'appartamento privato, composto di tre stanze: una da letto, un gabinetto per vestirsi ed uno studio. Entrarono in quest'ultimo. Era una stanza molto alta in proporzione della sua grandezza, dalle pareti e dalla volta ricoperte di velluto celeste, circondata su tutti gli angoli da una cornice nera intrecciata che seguendo poi l'arco della vôlta si riuniva nel mezzo al punto più alto in un rosone. Due pareti erano ornate da quattro magnifici dipinti di maestri della scuola Veneta; una larga finestra s'apriva sulla terza parete e su quella del fondo ammiravasi uno specchio circondato da una cornice in legno nero scolpita di un magnifico disegno barocco; sotto a questo un camino in marmo nero con un gran fuoco, una scrivania coperta di libri e carte, una libreria d'ebano intarsiato d'avorio, dei mobili di velluto celeste, bassi, soffici, orientali, una gran tavola coperta di mille ninnoli, di fiori, di miniature; qua e l

Andate pure. (via Clemente) È poco galante il barone! Com'è bello qui! Quieto, ordinato, dei libri che hanno l'aria di esser letti... pochi ninnoli... nessuna mostra di fotografie... bellissimo. Chi mai avrebbe immaginato così armonica la casa di quello sventato! La sua casa è migliore di lui. (apre la persiana della finestra) E il giardino! Com'è bello fiorito! Non viene. Se me ne andassi? (pausa) Mi pare che passerei volentieri delle ore qui... sola... a leggere... a suonare (siede allo scrittoio). Curioso effetto che fa una stanza dove s'entra per la prima volta! Quante cose racconta del suo padrone! Quante abitudini palesa, quanti difetti tradisce con gran studio celati, quante qualit

Ma sarò eletto? domandò dopo una breve pausa a Fabio, che, ritto dinanzi a una mensola, osservava i ninnoli che vi erano posati sopra. Lo spero, rispose Fabio. Ma nulla di positivo mi può dire? Io ho ragione di sperarlo, disse Fabio sorridendo. Io ho preparato il terreno, a lei sta il lavorarlo.

Il di dentro della casa corrispondeva perfettamente al di fuori: pareva l'interno d'un bastimento. Una scala a chiocciola, di legno, lucente come l'ebano, conduceva alle stanze alte. Sulla scala, dinanzi alle porte, sugli impiantiti, v'erano stuoie e tappeti. Le stanze eran piccine come celle; i mobili nitidissimi; le lastre, le maniglie, i chiodi, le borchie, tutti gli ornamenti di metallo, luccicanti come se fossero usciti allora dalle mani del brunitore; e da ogni parte v'era un ripieno di vasi di porcellana, di tazze, di lumi, di specchi, di quadretti, di stipi, di cantoniere, di ninnoli, di oggettini d'ogni forma e d'ogni uso, meravigliosamente puliti, che attestavano i mille piccoli bisogni che crea l'amore della vita sedentaria, l'attivit

Per un pezzo non vidi sulle due sponde che piccole case di contadini; poi cominciai a vedere villette, chioschi e capanni, mezzo nascosti fra gli alberi; e negli angoli più ombrosi, qualche signora bionda, vestita di bianco, seduta, con un libro in mano; o qualche grosso signore avvolto in un nuvolo di fumo, coll'aria soddisfatta del negoziante arricchito. Tutte queste villette son dipinte d'un color roseo o azzurrino, hanno i coppi del tetto inverniciati, terrazzi sostenuti da colonnine, e giardinetti davanti o intorno, con aiuole e sentieri da presepio; miniature di giardini, puliti, lisciati, leccati. Alcune case son poste sull'orlo del canale, col piede nell'acqua; e lascian vedere i fiori, i vasi e i mille ninnoli luccicanti dell'interno delle stanze. Quasi tutte hanno un'iscrizione sulla porta, che è come l'aforismo della felicit

Libri, quadri, statuette, ninnoli, tutto mi sembrava gi

Egli diventa pallido dallo sdegno e sfoga la propria collera sul malaugurato cortigiano, sugli oggetti che lo circondano, su certi vasi preziosi, d'immenso valore, su certi ninnoli, che si trovano sui tavoli di marmo; getta tutto a terra, spezza, frantuma, rovina. Egli vuole cingere la corona imperiale? domanda. No. L'ha offerta al vecchio senatore Sulpicio Galba, governatore della Spagna.